Si terrà entro sabato 30 ottobre l’ultimo saluto ad Antonio Natale, il 22enne del Parco Verde di Caivano scomparso il 4 ottobre scorso e ritrovato cadavere due settimane dopo, seppellito nelle campagne tra Caivano ed Afragola. Un omicidio di camorra sul quale viene tenuto il più stretto riserbo da parte degli investigatori.

L’autopsia in programma inizialmente lunedì scorso, 25 ottobre, è avvenuta nelle scorse ore e la salma del giovane ragazzo è stata restituita ai familiari. Molto probabilmente non ci saranno funerali pubblici ma verrà dato l’ultimo saluto ad Antonio solo in forma privata e – stando a quanto appreso – nelle prime ore della mattinata. Addio che vedrà familiari e pochi intimi salutare Antonio con tanti palloncini bianchi.

La madre Anna e i fratelli del 22enne attendono di conoscere l’esito delle indagini che hanno portato all’omicidio del loro caro. L’autopsia chiarirà innanzitutto le ultime ore di vita del giovane pizzaiolo caduto, dopo il rientro in Germania, nella ragnatela della criminalità organizzata che nel Parco Verde di Caivano ha come principale attività quella dello spaccio di stupefacenti. Antonio, stando a una prima analisi dopo il ritrovamento del corpo, sarebbe stato ucciso a colpi d’arma da fuoco prima dell’occultamento del cadavere in un campo agricolo.

Chiarezza va fatta anche sul presunto pestaggio, denunciato dai familiari, che avrebbe visto protagonista il 22enne pochi giorni prima della sua scomparsa. Un’aggressione forse dovuta a un ammanco di soldi. Ma anche su questo aspetto vige un silenzio tombale da parte di carabinieri e Direzione Distrettuale Antimafia.

Stando alla versione ufficiale dei carabinieri, il corpo, a dispetto dei rumors sulle rivelazioni decisive di una cartomante, è stato ritrovato nel tardo pomeriggio del 18 ottobre scorso grazie alla segnalazione di un agricoltore della zona.

Il giovane pizzaiolo rientrato dalla Germania all’inizio del 2021, era scomparso la sera del 4 ottobre scorso dopo aver detto alla madre Anna di andare a Napoli con l’amico Domenico in un negozio di abbigliamento. Stando al racconto dei familiari, Antonio era finito nel vortice delle piazze di spaccio del famigerato Parco Verde di Caivano, una zona che dopo la guerra che lo Stato ha combattuto contro i supermercati a cielo aperto della droga a Scampia e Secondigliano, è diventata una dei principali punti di riferimento (insieme al Rione Traiano a Napoli e al Rione Salicelle di Afragola) per i tossici di tutta la Campania.

Sempre secondo il racconto della famiglia, tre giorni prima della scomparsa sarebbe stato vittima di un brutale pestaggio. “La camorra me lo deve ridare vivo o morto” ha urlato la madre prima del tragico epilogo del 18 ottobre quando nel pomeriggio i carabinieri – stando alla versione ufficiale – vengono allertati da un agricoltore della zona dopo il rinvenimento di un cadavere.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.