“Mio padre tornava la sera/Ed era forte quando era in vena/Questo lo ricordo bene/Mio padre era uno dei tanti/Ma era il mio eroe quando mi sorrideva/vivevamo ancora insieme/questo lo ricordo bene/e poi…non ricordo più”. Inizia così “Quando ti manca il fiato”, il brano che Gianluca Grignani porta a Sanremo. Un brano che per il cantante, 50 anni, è importantissimo e racconta di qualcosa che gli sta molto a cuore: suo padre. Una canzone scritta molti anni fa che racconta di suo padre che lo ha abbandonato. Grignani è in gara per la settima volta a Sanremo, la sesta da Big. “Papà vive in Ungheria – racconta al mattino – non sa nemmeno della canzone. Parla di lui, di me, di noi, di padri e figli, ma anche, più in generale, di quelle situazioni, così diffuse e così comuni a tutti noi, per cui ti manca il fiato”.

Grignani è salito sul palco di Sanremo per la prima volta nel 1994, tra quelle che all’epoca si chiamavano Nuove Proposte con il brano “Destinazione paradiso” che lo portò dritto alla fama. L’ultima volta l’anno scorso quando duettò con Irama in “La mia storia tra le dita”, beccandosi critiche e polemiche di tutti i tipi di quanti sostennero che “sembra strafatto”. Lui in un’intervista al Mattino ha spiegato che “ero sotto cortisone, non stavo bene, senza non avrei potuto cantare”.

Il cantante racconta che la canzone che canta a Sanremo l’aveva scritta molto tempo fa, ma solo ora ha sentito che era arrivato il suo momento all’Ariston. “’Quando ti manca il fiato’ parla di questa telefonata in cui mio padre mi chiese se fossi andato al suo funerale. Ma poi racconto anche di me stesso come padre. Infatti, se oggi riesco a cantarla è proprio perché sono diventato genitore a mia volta. Ma più in generale il testo parla di tutte quelle volte che ti manca il fiato perché la vita ti chiede il conto”, ha detto a Tv Sorrisi e Canzoni.
Una storia che parla di perdono anche. “Perdonare lui, me stesso, per le incomprensioni inevitabili tra genitori e figli: bisognerebbe sapere che sono naturali e non farle diventare ostacoli insormontabili. Io ero ragazzo, ribelle, non capivo, lui che non era ragazzo nemmeno sapeva evitare”. Poi il 10 febbraio Grignani si esibirà in un’autocover con Arisa di “Destinazione Paradiso”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.