Giorgia Meloni è appena rientrata in patria dopo il suo primo summit mondiale importante.  Porta a casa in realtà molto poco, a parte il solito banalissimo gossip della stampa nostrana.
Ha tenuto a rimarcare con orgoglio la sua differenza di genere (solo 4 donne su 40 esponenti del G20 ma badate bene, lei sola come capo di Governo. E che diamine!) in un afflato femminista di recupero dopo i primi giorni a Palazzo Chigi nei quali ha tenuto ad essere appellata come Presidente del Consiglio. 


Compito non certo facile, quello di essere il nuovo massimo rappresentante politico dell’Italia, essendo succeduta ad un certo Mario Draghi, e al contempo, primo esponente della destra post missina (e per osmosi, post fascista) dopo un secolo esatto, da quell’altro che è sempre stato considerato tra i suoi camerati e oltre, il più grande politico europeo del ‘900… Tutti buoni motivi per i quali, da Biden agli altri grandi protagonisti della politica mondiale che  l’hanno vista per la prima volta da vicino, con una certa comprensibile curiosità, ma di quelle col sopracciglio ritto.
E d’altra parte le sue prime mosse come capo della coalizione vincente prima e come capo del Governo dopo, non è che abbiano entusiasmato così tanto. 


Dal goffo tentativo di respingere le navi ONG, alla nomina del sottosegretario con la svastica, a quell’altro alla sanità negazionista sui vaccini, e altra robetta simile. Senza dimenticarci di Ignazio e di Lorenzo. Guerra, energia, approvvigionamenti alimentari, ambiente, immigrazione. Questi i temi caldi.  Ma nei momenti importanti, a parte alcuni bilaterali, Giorgia non si è vista.  E dire che ad esempio, avrebbe avuto anche la subitanea e incredibile opportunità di ricucire con Macron sulle beghe tra cugini di pochi giorni prima. Ma non si sono avute notizie a riguardo.  Le fonti della presidenza del Consiglio hanno invece enfatizzato i summit con le “realtà emergenti” quali India e Canada; dato che non capita spesso di incontrare i vertici di questi paesi. Dicono.

E aggiungono, la nostra PdC era attesa in molti altri vertici bilaterali, ma non c’è stato il tempo materiale di organizzarli. E d’altra parte come tutti sanno, Giorgia oltre ad essere fervente cristiana è anche madre. Avrà avuto anche altri impegni connessi. Evidentemente.  Giuseppe Prezzolini, sosteneva che occorressero molte qualità per essere cristiani. Tra le quali la fede e la grazia. Molto più facile essere semplicemente cattolici. Condizione per la quale è già sufficiente avere degli interessi e delle convenienze.