L'analisi della sconfitta
Giuseppe Conte, il crollo alle elezioni e la fase 2 del M5s: “Cittadini ci chiedono di uscire da governo”
Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa all’indomani dei risultati del voto delle amministrative. L’analisi della sconfitta: perché in effetti era difficile fare peggio di così. È il punto più basso da una decina di anni almeno del Movimento. Il M5s si è aggirato in media tra il 2 e il 4 per cento, dove si è alleato con Partito Democratico e dove no. “Parte la fase due del M5s: dobbiamo essere presenti per le strade e nei quartieri continuativamente. I protagonisti saranno i gruppi territoriali che i nostri iscritti potranno costruire nelle nostre città per ottenere la piena partecipazione dei cittadini che devono tornare protagonisti” anche per sconfiggere “l’astensionismo“.
Questa la prima tappa per ripartire segnata dal leader in conferenza stampa. I dati dicevano ieri: Genova, 4,5 per cento; Palermo, 7,5 per cento; Messina, 8,4 per cento; Taranto, 4,4 per cento; Padova, 1,2 per cento; Piacenza, 2,2 per cento; La Spezia, 1,8 per cento; Lodi, 2 per cento; Cuneo, 1,4 per cento; Catanzaro, 1,5 per cento. A Parma il M5S non si è neanche presentato come a Verona, dove aveva solo due candidati nella lista civica di Damiano Tommasi.
Anche in Sicilia dove il tour di Giuseppe Conte sembrava aver seminato risultati più soddisfacenti il tonfo è stato sonoro. All’orizzonte il rischio di finire sotto la soglia del 10 per cento. È da questo quadro desolante che riparte il disegno di Conte per il suo nuovo Movimento. Entro fine giugno sarà indetta la consultazione online sul doppio mandato. Nella riorganizzazione territoriale del M5s “ci saranno dei referenti, individuati, come coordinatori regionali e dalla prossima settimana anche i coordinatori provinciali”.
E sulla possibilità che la debacle faccia scricchiolare l’esecutivo Conte non nasconde: “Uscire dal governo? Ho incontrato tante persone che mi hanno fatto questa richiesta. L’ho toccata con mano questa richiesta. Il nostro elettorato sta soffrendo. Non ci sentiamo di voltare le spalle ai cittadini: l’ho detto quando siamo entrati al governo e ora che ci siamo avvitati in una spirale recessiva. Siamo responsabili ma che nessuno ci dica state zitti, che ci sia una sospensione della dialettica politica “.
E sulle prossime coalizioni Conte ha citato il sindaco di Napoli: “Sono in linea con quello che dice il sindaco Manfredi: se parliamo di apertura al civismo attivo noi siamo aperti. Se invece dobbiamo costruire le future sorti del fronte progressista con Italia Viva che non ho mai incontrato nei territori e non ho incontrato il suo simbolo o di Calenda che ha fatto operazioni mirate e molto astute, allora si fanno operazioni diverse. Ma ai cittadini non bisogna dire fesserie”.
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