Le nuove misure anti-Covid limitano ulteriormente l’accesso agli uffici giudiziari e fanno slittare al 16 dicembre le elezioni per il rinnovo della giunta della Camera penale di Napoli. È una nuova stretta all’indomani dell’ingresso della Campania tra le cosiddette zone rosse. Ed è in questo clima che gli avvocati napoletani si troveranno ad andare al voto per eleggere il direttivo dell’organismo che rappresenterà i circa trecento penalisti iscritti.

Il momento storico è estremamente delicato per la categoria, i temi di cui dovrà occuparsi la Camera penale sono tanti. La pandemia ha acuito vecchie criticità e ha alzato il velo su nuovi disagi. Nel mondo della giustizia, i penalisti si sentono tra le categorie più penalizzate. Le nuove decisioni del Governo scontentano la categoria che insiste per il processo in aula e denuncia le difficoltà dell’innovazione telematica che sta investendo le attività di cancelleria. A tutto questo si aggiungono i rinvii dei processi, le criticità legate alla fissazione delle udienze per fasce orarie e le limitazioni all’accesso agli uffici giudiziari. Per non parlare di una generazione di nuovi penalisti sempre più schiacciata da questa crisi. In Tribunale gli effetti delle nuove restrizioni anti-Covid sono visibili. I corridoi del Palazzo di Giustizia sono semi deserti, il viavai in piazza Cenni è sporadico.

Da ieri, e fino al 28 novembre, ci sono nuovi paletti per l’accesso alla Torre C, quella dove hanno sede gli uffici del Tribunale di Sorveglianza. La presidente Adriana Pangia ha firmato una circolare con cui si consente l’accesso agli uffici solo nei giorni dispari e solo per le attività «urgenti e indifferibili», tra cui la concessione di liberazione anticipata, il differimento dell’esecuzione pena, la concessione di permessi per necessità, la visione di fascicoli per udienze già in calendario e i ricorsi in Cassazione con termini in scadenza. L’obiettivo è alzare il livello di sicurezza di fronte al rapido diffondersi dei contagi e limitare la presenza in ufficio del personale come previsto per le pubbliche amministrazioni delle zone rosse.

Un’altra decisione frutto di queste particolari misure anti-Covid riguarda invece l’elezione del direttivo che dovrà guidare la Camera penale di Napoli nei prossimi due anni. Sabato sono state depositate le liste (tre in corsa) e il voto, slittato al 16 dicembre, si svolgerà con modalità telematica. Il presidente uscente Ermanno Carnevale si ricandida per proseguire il proprio mandato e nella squadra ci sono i penalisti Mario Pasquale Fortunato (segretario), Mattia Floccher (tesoriere), Andrea Abbagnano Trione, Giuseppe Carandente, Sabina Coppola, Fabio De Maria, Giuseppe Musella, Sergio Schlitzer (consiglieri), e Franco Cortese, Giovanni Curgo, Alberto De Vita (probiviri). Il penalista Gaetano Balice, consigliere uscente, sceglie di correre come presidente con una propria lista, con i penalisti Alessandra Cangiano (segretario), Francesco Benetello (tesoriere), Alfonso Tatarano, Raffaele Monaco, Raffaele Miele, Rosario Marino, Marcella Laura Angiulli, Giuseppe Scarpa (consiglieri), e Paolo Cerruti, Vincenzo Dostuni, Ivan Filippelli (probiviri). Il penalista Marco Campora, già consigliere nel periodo della giunta Belloni, si candida alla presidenza della nuova giunta con i penalisti Angelo Mastrocola (segretario), Enrico Frojo (tesoriere), Guido Furgiuele, Raffaele Minieri, Marco Bello, Valerio Esposito, Claudia Milone, Leopoldo Perone (consiglieri), e Pasquale Coppola, Giovanni Battista Vignola, Domenico Di Criscio (probiviri).

Avatar photo

Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).