Osservato un minuto di silenzio per le vittime
Gli edili in piazza per dire basta alle morti sul lavoro, Landini: “Patente a punti per le imprese”
“No alle morti sul lavoro”. A Roma sono scesi in piazza Santi Apostoli i sindacati degli edili per dire basta alle morti bianche. Alla manifestazione i tre leader di Cgil Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri che chiuderanno il comizio. Sul palco si sono alternati anche i segretari generali di Fillea Cgil Alessandro Genovesi, di Filcal Cisl Enzo Pelle e di Feneal Uil Vito Panzarella, con tre delegati ei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst).
Tra le rivendicazioni, le sigle chiedono l’introduzione della patente a punti e un piano straordinario dell’Inail in collaborazione con gli enti bilaterali del settore e gli Rlst, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Ma anche l’applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori in cantiere, il riconoscimento della pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni. Oltre che investimenti su formazione e informazione, e l’utilizzo della tecnologia per la prevenzione, l’inserimento nel Codice penale di una aggravante per infortunio mortale sul lavoro.
Dopo aver osservato un minuto di silenzio dedicato ai decessi sul posto di lavoro, tra tante croci bianche piantate a terra, sormontate da caschetti gialli da cantiere e una rosa rossa appoggiata ad ogni croce, i leader delle sigle sindacali hanno preso il microfono per invitare il governo a prendere misure concrete.
“Provvedimenti urgenti”
Dall’inizio di quest’anno ad ottobre, si è registrata una vittima ogni 48 ore: si tratta di un vero e proprio “bollettino di guerra” hanno sentenziato i sindacati. Del resto troppo spesso le norme sulla sicurezza vengono disattese nei cantieri e per Cgil Cisl Uil bisognerebbe rafforzare i controlli, le assunzioni tra gli ispettori e poi, andrebbe introdotto la “patente a punti” per tutte quelle aziende che non osservano le norme sulla sicurezza e allo stesso stesso tempo in di premiare quelle imprese che “investono sulla formazione e nelle quali la sicurezza è un costo ma un elemento caratteristico non grado”. Una richiesta gridata a più riprese dai tre leader.
“Dobbiamo rilanciare le iniziative sulla salute e sicurezza, con una strategia nazionale di contrasto in questa emergenza. Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue, una strage silenziosa. Da gennaio ad ottobre ci sono già stati quasi mille morti sul lavoro: è inaccettabile”, ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. E poi ha sottolineato la necessità di intensificare i controlli, far applicare i contratti e assumere più ispettori.
Per Sbarra è necessaria un’azione urgente. “La sicurezza non è un costo ma un investimento. Serve un sussulto di responsabilità. Le persone lavorano per vivere, non per morire”, ha chiosato.
Il bilancio dei decessi è tristemente alto. Lo sottolinea il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, rimarcando la richiesta di prevedere per i lavoratori delle costruzioni la possibilità di uscire, per la pensione anticipata, con 30 anni di contributi, e non 36, come previsto attualmente.
“Abbiamo ancora troppi morti sul lavoro. Il governo ha fatto scelte importanti ma non bastano. Bisogna continuare a fare le assunzioni, porre una questione complessiva che riguarda la legalita’ e la sicurezza sul lavoro. Negli ultimi dieci anni di lavoro abbiamo avuto più 15 mila morti: vorrei chiedere, se ci fossero stati 15mila morti per mafia cosa sarebbe successo in questo Paese?“, è la provocazione del segretario della Uil.
“Ogni volta che c’è un incidente sul lavoro, è un attentato alla democrazia” afferma Bombardieri dal palco della manifestazione nazionale, proponendo l’istituzione di una Procura nazionale del lavoro.
Il sistema della patente a punti per le imprese
Il segretario della Cgil Maurizio Landini chiede invece la fine del lavoro precario, incentivando i mezzi per la formazione. “Salute e sicurezza significa non lavoro precario e non lavoro in subappalto al massimo ribasso e significa non dover andare a 65 anni sui ponteggi per poi cadere. E’ chiaro quindi che significa anche parlare di riforma delle pensioni, lotta all’evasione fiscale e creare un lavoro stabile che dia un futuro ai giovani” ha rimarcato Landini.
Per il segretario generale della Cgil bisogna “introdurre la patente a punti che diventa decisiva per premiare le imprese che fanno bene il loro lavoro e che investono su formazione e qualità del lavoro in cui la sicurezza diventa un elemento distintivo“. Bisogna, aggiunge, “fare in modo che alle aziende che non rispettano le norme venga sospesa l’attività”.
Nella legge di bilancio ci sono temi sui quali “ancora non ci siamo“, ha sottolineato il leader della Cgil. “Ci sono mancanze”, ha aggiunto ricordando che Cgil, Cisl e Uil hanno avviato una mobilitazione per strappare “miglioramenti”, in particolare sulle pensioni.
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