La figura
Goffredo Bettini, il coefficiente angolare del Pd: personalità influente e temuta con un’idea chiara di come si dovrebbe posizionare il partito

La lettura dell’intervista a Goffredo Bettini, su questo giornale, ha stimolato la mia curiosità. Così ho un po’ approfondito la sua notevolissima storia politica e devo innanzitutto partire da un’autocritica. Qualche tempo fa, in un articolo per la rubrica Matepolis, lo avevo definito un gluone del pd, una particella capace di legare le altre particelle. È senz’altro vero, ma riduttivo. In realtà è molto di più. Ora lo definirei l’unico in grado di fare l’equazione della retta e di stabilire il coefficiente angolare del Pd. Forse è egli stesso, il coefficiente angolare del Pd. L’equazione della retta è uno strumento fondamentale della geometria analitica che permette di rappresentare una retta nel piano cartesiano. Questo concetto è di fondamentale importanza in matematica e fisica e ha numerose applicazioni pratiche.
Un’equazione della retta nel piano cartesiano ha la forma y = mx + q, dove m è il coefficiente angolare della retta e q è l’ordinata all’origine. Questa formula viene detta esplicita. Il coefficiente angolare m rappresenta la pendenza della retta, ovvero quanto la retta si inclina rispetto all’asse delle ascisse. Se m è positivo, la retta è inclinata verso l’alto, mentre se è negativo è inclinata verso il basso. Se m è uguale a zero, la retta è parallela all’asse delle ascisse. L’ordinata all’origine q rappresenta il punto in cui la retta interseca l’asse delle ordinate. Se q è positivo, la retta interseca l’asse delle ordinate sopra l’origine, mentre se è negativo interseca l’asse delle ordinate sotto l’origine. Per determinare l’equazione di una retta è necessario conoscere almeno due punti che appartengono ad essa. Utilizzando queste coordinate è possibile calcolare il coefficiente angolare m e l’ordinata all’origine q e quindi scrivere l’equazione della retta. Un’altra forma comune di equazione della retta, detta implicita, canonica o generale, ha la forma Ax + By + C = 0. In questa forma, A, B e C sono costanti che dipendono dalle coordinate dei punti che appartengono alla retta.
L’equazione della retta è un concetto fondamentale che permette di rappresentare in modo preciso e conciso una retta nel piano cartesiano. Grazie a questa equazione è possibile risolvere numerosi problemi di geometria e fisica e rappresentare la retta nel piano cartesiano. Il coefficiente angolare è un concetto fondamentale della geometria analitica e della trigonometria che descrive la pendenza di una retta rispetto all’asse delle ascisse. Questo parametro è di fondamentale importanza in diversi campi della matematica e della fisica, poiché permette di descrivere in modo preciso l’andamento di una retta e di calcolare varie grandezze geometriche e fisiche. Il coefficiente angolare di una retta è definito come il rapporto tra la variazione della coordinata y e la variazione della coordinata x tra due punti distinti appartenenti alla retta stessa. Matematicamente, il coefficiente angolare m si calcola come: m = (y2 – y1) / (x2 – x1) dove (x1, y1) e (x2, y2) sono le coordinate di due punti distinti appartenenti alla retta. Questo rapporto rappresenta la pendenza della retta rispetto all’asse delle ascisse, ovvero quanto la retta si inclina rispetto a quest’ultimo.
Il coefficiente angolare può assumere diversi valori a seconda dell’andamento della retta. Se il coefficiente angolare è positivo, la retta è crescente e inclinata verso l’alto, mentre se è negativo la retta è decrescente e inclinata verso il basso. Se il coefficiente angolare è uguale a zero, la retta è orizzontale e se è infinito, la retta è verticale. Lo studio del coefficiente angolare è molto importante anche in economia, poiché permette di analizzare e descrivere il comportamento delle variabili economiche in relazione alle loro interazioni. Nell’ambito dell’economia, il coefficiente angolare può essere utilizzato per rappresentare graficamente le variazioni di grandezze economiche in funzione di altre variabili. Ad esempio, se si vuole analizzare la relazione tra la domanda di un bene e il suo prezzo, si può utilizzare il coefficiente angolare per calcolare la pendenza della curva di domanda e valutare l’elasticità della domanda rispetto al prezzo. Inoltre, il coefficiente angolare è fondamentale per calcolare il tasso di crescita di una variabile economica nel tempo e per studiare le dinamiche di mercato. Ad esempio, se si vuole analizzare l’andamento delle vendite di un prodotto nel corso di diversi periodi, il coefficiente angolare permette di calcolare la pendenza della retta di regressione lineare e di valutare la direzione e l’intensità del cambiamento. Il coefficiente angolare è utilizzato anche per calcolare l’elasticità di sostituzione tra due beni, la sensibilità di una variabile rispetto a un’altra e per analizzare le relazioni di interdipendenza tra le variabili economiche.
Se dall’economia lo trasponiamo alla politica, il coefficiente angolare ci dice dove si posiziona e come si posiziona un partito nello spazio politico. Se si sposta a sinistra o a destra, quanto e se punta ad assumere una posizione centrale, come si relaziona con le altre variabili, dove colloca i suoi punti di intersezione. Bettini mi pare, in questo momento, uno dei pochi ad avere un’idea molto chiara di come e dove si dovrebbe posizionare il suo partito e di conseguenza gli altri partiti che entrano in relazione con il suo, il Pd. Lui è stato capace di mantenere buonissimi rapporti con Conte, ma buoni anche con Renzi. Di definire nel campo della sinistra socialdemocratica gli obbiettivi in politica economica, non perdendo di vista un tema delicato: la battaglia per i diritti individuali non può prescindere da quella per i diritti sociali e collettivi. Ha delineato un’idea di partito fluido, com’è la società attuale, ma non per questo meno organizzato e capillare.
Con l’idea delle agorà ne ha perfino teorizzato una funzione didattica, sia pure dentro il tempo dei social e degli algoritmi. Infine ha sempre posto il tema di un profilo garantista (su questo, mi pare, largamente inascoltato). Sarebbe un partito interessante, quello di Bettini. Si tratta di una personalità molto influente, molto ascoltata, a volte anche temuta. Un po’ anche tenuta ai margini delle decisioni concrete, tranne che nei periodi di Veltroni e Zingaretti. Ha una grande cultura, non solo politica, che lo colloca di diritto tra le personalità più elevate della politica italiana. Forse le funzioni che ha esercitato, pur importanti, non sono state al livello che avrebbe meritato. Eppure la sua misura, il suo coefficiente angolare, se fosse quello di tutto il Pd, sarebbe molto interessante.
© Riproduzione riservata