L’esercito ucraino è stato costretto alla ritirata in alcune zone del fronte settentrionale, nella regione di Kharkiv, dove la Russia venerdì scorso aveva appena lanciato una nuova offensiva. Si tratta delle zone nei pressi si Lukiantsi e Vovchansk, dove “in risposta al fuoco nemico e all’assalto della fanteria – come fa sapere lo stato maggiore ucraino in una nota sui social network -, le unità di guerra hanno iniziato a spostarsi verso posizioni più favorevoli salvare la vita dei soldati ed evitare vittime”. Nella notte scorsa, l’Ucraina ha condotto un vasto attacco aereo su Sebastopoli, nella Crimea occupata, e su diverse regioni della Russia.

L’operazione  è stata confermata dal ministero della Difesa di Mosca, secondo quanto riportato dalla Tass. Oltre alla Crimea, i bersagli includevano le regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk. È stato segnalato l’impiego di missili guidati di precisione a lungo raggio Atacms, forniti dagli Stati Uniti. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver intercettato e abbattuto 10 razzi diretti verso la Crimea, e considerato l’attacco in gran parte respinto. Altri resoconti indicano che l’Ucraina avrebbe anche impiegato 17 droni kamikaze durante l’azione.

Tajani: “Non può essere la fine per l’Ucraina”

“Sembra la solita situazione, ma vedremo. Se ci sono aperture al dialogo, ben venga, ma non possiamo accettare la fine dell’indipendenza dell’Ucraina”.Così Tajani interviene sulla possibile apertura alla trattativa di Putin, in previsione della sua visita in Cina: “È essenziale garantire un futuro di libertà e autonomia per l’Ucraina. Siamo favorevoli alla ricerca della pace, ma deve essere una pace equa. Se la Russia mostra volontà, non possiamo escludere nulla”.  Tajani ha aggiunto: “La lotta dell’Ucraina non è ancora persa. L’Occidente continua a sostenere Kiev. Solo ieri, la visita di Blinken ha fornito un chiaro segnale di sostegno”.

Redazione

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