Un piano, l’ennesimo, per uccidere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’ex comico che Vladimir Putin e i servizi di per la sicurezza della Federazione russa, noto con la sigla FSB, vogliono eliminare da tempo. L’ultimo piano coinvolgeva due colonnelli ucraini assoldati da agenti russi per uccidere il leader ucraino in cambio di una cifra che oscilla tra “i 46mila e i 74mila euro“. A rivelarlo un video diffuso dai servizi di sicurezza ucraini, così come riporta in Italia il Corriere della Sera, dove una uomo con il volto coperto e la voce camuffata racconta i dettagli del piano che per il Cremlino rappresentava una sorta di regalo allo zar Putin che nelle scorse ore si è insediato per la quinta volta come presidente della Russia.

L’attentato a Zelensky e ai vertici militari

E invece gli 007 di Kiev sono riusciti a intercettare la rete di agenti russi che stava pianificando l’assassinio del presidente Zelensky e di altri funzionari di alto rango (Vasyl Malyuk, capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, e Kyrylo Budanov, capo della direzione principale dell’Intelligence) dopo aver assoldato i due colonnelli ucraini,  uno dei due “era capodipartimento e aveva ruoli importanti”. Entrambi facevano parte dell’Amministrazione statale per la sicurezza (UDO)  che deve occuparsi proprio dell’incolumità del presidente. Adesso verranno processati per alto tradimento e favoreggiamento d’un attacco terroristico in collaborazione coi servizi nemici russi.

Il piano delle spie russe

“E invece siamo arrivati prima noi” racconta l’uomo nel video che spiega anche come era stato strutturato il piano dei due traditori che “dovevano colpire il presidente mentre andava a registrare il consueto videomessaggio serale”. L’attacco era stato pianificato “prima della Pasqua ortodossa, domenica scorsa” (5 maggio). L’obiettivo era quello di prendere Zelensky prima in “ostaggio” e poi “ucciderlo”. Nel mirino delle spie russe anche i vertici militari ucraini “Budanov e Malyuk”. Secondo Kiev “uno dei due killer doveva tenere d’occhio l’edificio di Budanov, aspettare che arrivasse in auto e mandare un segnale ai russi. A quel punto avrebbero lanciato un missile, poi due droni Fpv per uccidere eventuali sopravvissuti, infine un secondo missile per fare piazza pulita”.

Le spie sono state arrestate quasi in flagrante. Kiev ha poi diffuso anche i nomi delle tre spie russe: Maxim Mishustine, Dmitry Perlin, Alexey Kornev, tutti in servizio al 5° ufficio dell’Fsb di Mosca.

La rete che protegge Zelensky

Non è il primo attentato che i russi preparano a Zelensky. Sarebbero almeno una decina i piani ideati da Mosca per ammazzare il rivale. Lo scorso 5 marzo, giusto per ricordare uno degli ultimi episodi, missili russi sfiorano le auto su cui viaggiavano sia il leader ucraino che il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, arrivato per una visita lampo in sostegno del governo di Kiev e per commemorare le vittime di un altro bombardamento. Secondo i media, le esplosioni sono avvenute a circa 200 metri dal convoglio dei due leader, e hanno provocato la morte di cinque persone. Una esperienza “impressionante”, così come l’ha definita il premier ellenico.

Zelensky, così come ricorda il Corriere.it, è protetto anche da intelligence inglesi e americane. Sono tre cerchie di sicurezza intorno al presidente ucraino, i cui spostamenti sono sorvegliati h24 da Regno Unito e Stati Uniti grazie a satelliti, segnali radar e droni. Nel corso dei mesi i suoi spostamenti sono diventati top secret. Neanche parte del suo staff conosce in anticipo gli impegni del presidente che pare si sposti soprattutto di notte.

 

Redazione

Autore