Le guerre dei “proxy”
La guerra mondiale di Russia e Iran contro Nato, Ucraina e Israele è una catastrofe che tutti vorrebbero scongiurare

Le guerre dei “proxy” sono quelle che si fanno per procura di un esercito alleato, in genere un esercito fantasma. Dal punto di vista russo, l’Unione Europea è la proxy dell’Ucraina mentre Israele combatte una guerra contro i proxy dell’Iran: gli Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza e nel West Bank; meno direttamente gli Houthi che occupano lo Yemen del Sud. L’allarmante sensazione è che le due guerre diventino una sola allineando su Russia e Iran da una parte (e il mistero cinese non risolto) con Nato, Ucraina e Israele sull’altro. Sarebbe la catastrofe che tutti dicono di voler scongiurare. Le guardie rivoluzionarie iraniane hanno il controllo e il comando sulle armate modernissime che alimentano, addestrano e armano in Libano, Siria, Iraq, Gaza. Il punto di contatto fra Russia e Iran sta nella fornitura dei droni “Shahed 136” che la Repubblica islamica rifornisce all’aeronautica russa che fa piovere sull’Ucraina: quei missili hanno modificato le sorti della guerra a svantaggio di Kiev e dunque Teheran fa parte di entrambe le guerre e del resto all’indomani del pogrom del 7 ottobre, Vladimir Putin ricevette in pompa magna i leader di Hamas, che è proxy dell’Iran.
L’Iran si trova dunque in stato di guerra con Israele che risponde colpendo non l’esercito iraniano ma i singoli comandanti. È appena successo a Damasco capitale siriana dove gli aerei israeliani hanno colpito un comandante delle Guardie della rivoluzione islamica, comandante dei proxy in Siria. Gli Stati Uniti lavorano sulla Cina per invitarla a restare fuori dal conflitto e non rischiare la sua precaria economia che si nutre del mercato americano: Biden ha chiamato Xi Jinping che sembra abbia risposto in modo indispettito. Stando al portavoce di Putin, il sarcastico Dmitrij Peskov, il livello di rapporti fra Nato e Russia è dello scontro. Vengono ogni giorno diffuse terrificanti ipotesi sui tempi di una guerra nucleare apocalittica ed è il momento delle fake news più raccapriccianti. Il Presidente francese Macron sostiene che sarebbe imminente un irresistibile attacco russo su Odessa prima di lanciare una proposta cui l’Occidente non potrebbe dire di no per poi abbassare la guardia dando a Putin il tempo necessario per scatenare l’offensiva finale che Mosca oggi non è in grado di lanciare. Sia in Occidente che in Medio Oriente le grandi agenzie di intelligence studiano ormai da due anni il tema innominabile: che fare se le due guerre per ora separate dell’Ucraina e di Israele si unificassero diventando una sola guerra?
Israeliani e ucraini scandiscono un solo motto: stiamo combattendo anche per voi e se cadiamo noi, poi verrà il vostro turno. Gli israeliani hanno sempre seguito la stessa dottrina con l’Iran: avrebbero colpito se e quando questa avesse raggiunto la capacità per creare armi nucleari. Oggi Israele conferma che la guerra guerreggiata è già in corso con una serie di omicidi mirati sui comandanti delle Guardie e con un primo scambio di colpi con Hezbollah, in Libano da moltissimi anni ma che solo negli ultimi due anni hanno raggiunto il livello organizzativo di un esercito regolare suddiviso in brigate, compagnie e plotoni comandati da una gerarchia funzionante e armi di qualità fornite insieme ai corsi di addestramento da Teheran. Le milizie Hezbollah furono schierate nel Libano ai confini di Israele prima del 7 ottobre, ciò che concorda con le prove di un unico piano svolto secondo tempi prestabiliti. I proxy iraniani Hezbollah minacciarono di entrare in azione aprendo un secondo fronte se Israele non avesse abbandonato la Striscia di Gaza. Israele non è mai uscita e non accenna a uscirne prima di un mese. ma Hezbollah non hanno ancora aperto un fronte limitandosi ad intensificare il lancio di razzi e missili su Israele provocando alcune vittime molti danni.
Ma l’Iran evita accuratamente di esporsi in prima linea in una guerra con Israele. Gli americani hanno avvertito più volte Teheran a non affrontare uno scontro diretto. L’Iran manda avanti gli Houthi che occupano lo Yemen meridionale ben riforniti di materiale missilistico di prim’ordine per colpire il naviglio mercantile che attraversa il mar Rosso diretto a Suez. Gli Houthi ritengono di aver diritto di colpire navi israeliane, ma poi hanno esteso questo diritto colpendo naviglio mercantile di tutte le nazionalità compreso un porta container cinese. E poi hanno colpito due navi da guerra americane che hanno reagito distruggendo le basi di lancio. Hamas diventò proxy dell’Iran nel 2005 quando si impossessò della striscia di Gaza sterminando il governo dell’autorità nazionale palestinese e cominciare un bombardamento sistematico di Israele con razzi e missili in parte fabbricati dagli stessi genieri di Hamas che hanno utilizzato missili israeliani non esplosi e altri che sono stati forniti da Teheran insieme alle tecnologie con cui costruire circa centinaia di chilometri di tunnel che hanno permesso di nascondere basi, posti di comando e ricovero munizioni sotto le scuole e gli ospedali, trasformati in scudi umani.
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