Se i russi decidono di attaccare in massa e concentrarsi su specifiche aree, le linee del fronte ucraino potrebbero crollare. L’avvertimento si alza da alcuni alti ufficiali di Kiev che hanno servito il proprio Paese sotto il generale Valery Zaluzhny. A riportarle è il sito Politico in un articolo che mette in guardia sulle difficoltà dell’Ucraina e del suo esercito in vista di una nuova offensiva russa nei prossimi mesi.

I rischi per il fronte ucraino

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky qualche giorno fa aveva dichiarato che Kiev, senza rifornimenti e il sostegno americano necessario, era destinata piano piano a cedere e a perdere territorio. Un avviso destinato a pressare gli Stati Uniti sulla firma del pacchetto di aiuti militari ed economici multimiliardario. Ma il timore è che i cupi presagi di Zelensky non siano lontani dalla realtà. L’allarme degli ufficiali, rimasti anonimi, citati da Politico è emblematico: “Non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina adesso perché non esistono tecnologie in grado di compensare l’Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi. Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l’Occidente le ha in numero sufficiente”.

A causa dei numeri maggiori e delle bombe aeree, l’esercito russo potrebbe facilmente “penetrare la linea del fronte e distruggerla in alcune parti”, spiegano i militari. Secondo loro, a poter cambiare almeno in parte il destino sono “solo la grinta e la resilienza ucraina, nonché gli errori dei comandanti russi”. Per esempio gli errori come quello commesso sabato scorso, “quando la Russia ha lanciato uno dei più grandi assalti di carri armati contro le posizioni ucraine dall’inizio dell’invasione su vasta scala, solo per vedere la colonna distrutta dalla 25a Brigata ucraina , che ha eliminato una dozzina di carri armati e 8 veicoli da combattimento di fanteria – un terzo della forza della colonna” hanno spiegato.

Ucraina, il ritardo degli aiuti occidentali

I soldati ucraini stanno resistendo, negli ultimi mesi di guerra i russi sono avanzati leggermente in alcune aree del fronte. La carenza di munizioni, sistemi d’arma e strumenti per la difesa ormai è acclarata, complice anche il temporeggiamento dell’Occidente: gli Usa sono bloccati dal veto dei repubblicani e dalle dinamiche elettorali interne, l’Europa è banalmente indietro nella produzione di munizioni e divisa sulle intenzioni.

Un alto ufficiale ucraino, citato sempre da Politico, spiega quale sia un ulteriore problema, derivante da questo stallo: “Spesso, semplicemente, non riceviamo i sistemi d’arma nel momento in cui ne abbiamo bisogno: arrivano quando non sono più rilevanti”. Il riferimento che fa è anche sui caccia F-16, chiesti a gran voce da Kiev: una dozzina dovrebbero diventare operativi in estate, dopo l’ok e l’addestramento dei piloti. “Ogni arma ha il suo momento giusto. Gli F-16 erano necessari nel 2023; non saranno adatti per il 2024”, ha affermato l’ufficiale.

Ucraina, il problema del reclutamento

E poi, oltre alle armi, c’è il problema di chi le usa: l’Ucraina è a corto di soldati. Non è una novità, ma più il tempo passa, più la guerra diventa di logoramento e per gli ucraini diventa difficile dispiegare uomini e donne in maniera costante al fronte. Il tema di una chiamata alle armi nel paese è più che mai attuale. Già negli scorsi mesi, il generale Zaluzhny aveva richiesto una mobilitazione generale, perché all’esercito servivano almeno altri 500mila uomini. Ma il comandante delle forze armate ucraine è stato sostituito a febbraio e il suo sostituto, il generale Oleksandr Syrsky, è stato più cauto, tanto che la cifra è stata diminuita non di poco. Le autorità ucraine, con Zelensky in testa, sono preoccupate dalle conseguenze politiche di una mobilitazione: sia in termini di consenso tra la popolazione, sia per le possibili crepe alla narrazione ucraina in caso di ingenti casi di elusione della leva militare. Due cose che Kiev ritiene di non potersi permettere.

Gli allarmi dall’Ucraina si moltiplicano. I motivi sono diversi: Zelensky punta ad avere più armi e sostegno occidentale, gli ufficiali anonimi di Zaluzhny potrebbero aver voluto lanciare un messaggio all’esterno, ma anche al proprio presidente viste le indiscrezioni sui rapporti con l’ex comandante dell’esercito e del possibile ruolo futuro nel Paese dello stesso generale. Il risultato però è lo stesso: le criticità per Kiev sono evidenti. Ancor di più se gli Stati Uniti e l’Europa cominciano a guardare altrove.