“Siete sudditi da tassare, mica cittadini contributori. Bancomat, mica protagonisti dello sviluppo”. Eccolo il grido di battaglia del Partito Democratico, ormai partito delle tasse. Che prima propone un semi-esproprio proletario delle proprietà immobiliari sfitte in Italia, poi, con un emendamento a una pur giusta risoluzione di ieri, la patrimoniale europea, non potendo votarne una qui per chissà quanto.

Non è bastata una pandemia in cui lo Stato più caro del mondo occidentale, mantenuto da noi contribuenti e ai tempi guidato da Conte e Speranza, non sapendo organizzare nulla di distanziato, e non dandosi dei suoi cittadini, ha chiuso tutto o quasi, per la disperazione di milioni di partite iva cui nemmeno riusciva a far avere ristori, peraltro inferiori a quelli di un percettore spesso indebito di reddito di cittadinanza (il click day di Inps fu un fallimento, e ancora qualcuno protesta sulla sostituzione di Tridico, eccome no); non basta il caro energia, glio anche di qualche retrogrado contro sviluppo e produzione energetica italiana, né la guerra russa contro l’Ucraina.

No. Servono altre tasse, stavolta una patrimoniale europea, per punire chi ha colpa di aver avuto un briciolo di successo economico. Fa niente che gli italiani, ad esempio, per accumulare patrimoni piccoli o grandi che siano, abbiano già pagato un diluvio di tasse (mai provata l’ebbrezza di parlare con un commerciante che paga la ‘tassa sull’ombra’?), in cambio di troppo poco.

È vero: la tassazione di “patrimoni eccessivi” è una fissa antica del Pd, ma quello a guida Schlein sembra assetato di risorse altrui, private, e snobbare quanto invece ognuno di noi viva sulla propria pelle: che si sia dipendenti, con una busta paga netta minima e una lorda pesantissima, o partite iva, cui rimane il 45 per cento netto in mano, l’unico a ingrassare costantemente dagli anni ‘Settanta è uno Stato che vuol fare tutto senza saper fare nulla.

Caro Pd, i più deboli si proteggono con la crescita, (negli anni ‘60 fissa al sei per cento con tasse al 31 e spesa pubblica contenuta; dopo, con aumento di spesa e tasse, solo più debito e crescita fragile, anche al netto di un continuo recupero di evasione scale). Ma chi stabilisce se e quando un reddito è eccessivo? La Schlein, a suo gusto? Roba da comunisti, inutile sottilizzare.

Col Pd italiano che si candida a capofila dell’Internazionale delle tasse. Solo un consiglio: non spingete gli italiani a cercare libertà dallo Stato, anziché nello Stato. Già 110 anni fa Luigi Einaudi ammoniva sul Corriere: “La frode fiscale a volte è strumento di difesa contro lo Stato vorace e spendaccione”. Parlava dell’Italia, prima di diventare Governatore di Bankitalia e Presidente della Repubblica. Evitiamo di dover esportare in Europa l’affermazione (perché si fatica a dargli torto) e far nascere l’Internazionale della legittima difesa scale. Altro che quella delle Tasse Pd.