Sul podio premier, ex premier ed ex riformisti
Il ballo del quaquaraquà: da Lollo e la premier trottola a Conte che lo fa per vocazione. L’editoriale di Renzi
Il festival di Sanremo 2024 è stato segnato dalle polemiche sul ballo del qua-qua che un distratto John Travolta ha mostrato di non gradire. Tutto bene per la visibilità del Festival, gli sponsor, l’audience, le chiacchiere da bar: evviva il qua-qua! Se tutti ne parlano significa che l’operazione è riuscita.
Nessuno invece parla di un altro ballo, il ballo del quaquaraquà. Leonardo Sciascia etichetta costoro come i peggiori, quelli che arrivano dopo gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi e altre categorie.
Eppure i quaquaraquà continuano a ballare il loro ritornello persino quando non se ne accorgono.
Sul podio del ballo del quaquaraquà di questa settimana vanno tre protagonisti della vita pubblica del Paese.
Il primo si chiama Francesco Lollobrigida e di mestiere fa il cognato, mentre per hobby si occupa di agricoltura. Il suo ballo del quaquaraquà di questi giorni ruota attorno all’IRPEF agricola.
Lollo e la di lui cognata hanno reintrodotto 248 milioni di tasse a carico degli agricoltori.
Ieri, cercando di giustificarsi, Giorgia Meloni ha contraddetto le sue stesse dichiarazioni di dieci giorni fa in Parlamento, stabilendo un piccolo record: di solito impegnava mesi per contraddirsi, adesso le bastano pochi giorni. Cambia idea in modo talmente rapido che più che una premier sembra una trottola.
Secondo premio per il ballo del quaquaraquà va invece a chi ha sempre sostenuto le riforme costituzionali e adesso dice di no perché le propone la Meloni. Se stavi in Forza Italia chiedendo il Presidenzialismo con che faccia adesso evochi i rischi dell’elezione diretta del premier?
Se stavi nel PDS come fai a cancellare la storica posizione della Quercia nel 1993/94? Quaquaraquà in purezza.
Il terzo premio quaquaraquà va a Giuseppe Conte. Chiede il Giurì d’onore contro la Meloni per avere un po’ di spazio mediatico. Poi, quando il giurì sta per dargli torto, manda tutto a monte. Ma Conte il ballo del quaquaraquà lo balla come vocazione: gialloverdi, giallorossi, Draghi. Un po’ come dicevano i nostri vecchi: o Franza o Spagna, purché se magna!
Nel frattempo noi andiamo a Biella per chiedere chiarezza sullo sparo dei quaquaraquà di Capodanno. Pare che ci attendano i giovani sostenitori di Delmastro. Speriamo che, a differenza dei loro parlamentari, almeno loro non vengano armati. Perché tutti i quaquaraquà sono pericolosi. Quelli con la pistola però, lo sono ancora di più.
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