I segnali sono evidenti, la pandemia di Coronavirus sta allentando la presa in Italia, anche se quotidianamente i decessi associati al Covid-19 sono ancora spaventosamente alti. 

A certificarlo è il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, che evidenzia come l’incidenza settimanale dei casi di Covid-19 e l’indice di trasmissibilità Rt siano nuovamente in discesa. 

L’incidenza questa settimana è stata pari a 1362 ogni 100.000 abitanti (28/01/2022 -03/02/2021) contro i 1823 casi ogni 100.000 abitanti della settimana precedente (21/01/2022 -27/01/2021).

Nel periodo 12 gennaio-25 gennaio invece, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 – 0,98), in calo rispetto alla settimana precedente, quando è stato pari a 0,97 e al di sotto della soglia epidemica.

Notizie incoraggianti anche dagli ospedali, dove la pressione continua a diminuire. Il tasso di occupazione cala infatti sia in terapia intensiva che reparti di area non critica: per le intensive è al 14,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 3 febbraio) rispetto al 16,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 gennaio); il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 29,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 3 febbraio) contro il 30,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 gennaio).

Per quanto riguarda le Regioni, i dati sono in lento ma costante miglioramento: l’eccezione sono le Marche, che al contrario ha dati in peggioramento e che rischia di entrare in zona arancione perché ha ha più del 30% di occupazione dei letti ordinari e 20% delle intensive (rispettivamente 33,1% e 26,3%). Dalla prossima settimana invece Abruzzo, Sicilia e Piemonte potrebbero ritornare in zona gialla. 

La maggiore occupazione di letti nelle terapie intensive per pazienti Covid si registra questa settimana nelle Marche, con un valore del 26,3%. Seguono la Provincia autonoma di Trento al 24,4% e il Friuli Venezia Giulia al 21,1%. Per quanto riguarda i reparti di area medica, invece, la maggiore occupazione di posti letto è rilevata questa settimana in Friuli Venezia Giulia (38,8%), Liguria (38,3%) e Sicilia (38,3%).

La cabina di regia Ministero-Iss ha evidenziato inoltre che tre Regioni sono classificate a rischio alto “a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati”. Altre tre sono invece classificate a rischio moderato, di cui una “è ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo”. Le restanti 15 Regioni/Province autonome sono classificate a rischio bass

Redazione