La pillola sperimentale per curare il covid-19 realizzata e prodotta dall’azienda americana Pfizer sembrerebbe avere un’efficacia fino all’89% contro il rischio di ospedalizzazione e morte. A farlo sapere è la stessa società. I dati non sono comunque attualmente disponibili al di fuori dell’azienda, che li presenterà direttamente alla Food and Drug Administration statunitense per l’autorizzazione e la messa in commercio.

Un board indipendente di esperti che monitorava il trial del farmaco ha consigliato di fermare lo studio anzitempo per via dell’efficacia dimostrata dai dati. Era successo lo stesso con la pillola prodotta da Merck-MSD: in quel caso l’efficacia era del 50% contro ospedalizzazione e morte nei pazienti non vaccinati.

La pillola Pfizer da assumere per via orale sembrerebbe – e sottolineamo: sembrerebbe – ancora più efficace. Secondo uno studio recente della Kaiser Permanente Suthern California (KPSC) health system il vaccino Pfizer è efficace dopo due dosi al 90% contro i ricoveri, anche contro tutte le varianti, per almeno sei mesi. Il farmaco quindi, qualora i risultato dovessero essere confermati, pareggerebbe l’efficacia percentuale del siero – due farmaci diversi, certo, per modalità di utilizzo e assunzione.

Il molnupiravir Merck & Co-MSD è stato approvato per il momento solo nel Regno Unito. Pfizer è invece l’azienda che con BioNTech ha sviluppato uno dei vaccini più efficaci nella campagna mondiale contro il covid: Comirnaty. A Rna messaggero come quello prodotto da Moderna e uno dei quattro approvati in Europa e in Italia con Vaxzevria (ex AstraZeneca) e il monodose Johnson&Johnson e lo stesso Moderna.

La pillola Pfizer potrebbe quindi diventare disponibile nei prossimi mesi, sempre se approvata. Va somministrata nei pazienti dopo la comparsa dei sintomi: curerebbe quindi le forme più gravi del contagio. Come? In combinazione con l’antivirale ritonavir. Da assumere tre pillole per due volte al giorno iniziando entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi. Il suo nome dovrebbe essere Paxlovid.

Il governo degli Stati Uniti si è accordato con Pfizer per una fornitura di 1,7 milioni di dosi di trattamento, con un’opzione aggiuntiva per 3,3 milioni. L’Agenzia Italiana del Farmaco Italiana “si è già attivata per acquisire una quantità adeguata del farmaco antivirale orale per il Covid-19 molnupiravir” di Merck, come ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli in conferenza stampa.

Pfizer ha intenzione di mettere in commercio la pillola, qualora dovesse essere approvata, a un prezzo inferiore per i Paesi più poveri: “I Paesi a reddito alto e medio-alto pagheranno di più dei paesi a reddito più basso. Abbiamo stipulato accordi di acquisto anticipato con più Stati e siamo in trattative con molti altri”. Un’altra iniziativa, dopo il programma Covax e l’accordo raggiunto al G20 di Roma per raggiungere quanta più popolazione possibile e quanto prima con i vaccini in tutto il mondo.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.