Creare ricchezza per distribuire meglio a tutti. Una Europa più forte e unita per pesare dentro alla alleanza occidentale, difendere la pace ed i diritti dei popoli dalle aggressioni e dal terrorismo. Una giustizia giusta, difesa dei diritti individuali e valorizzazione della persona, dare valore alla politica fonte della democrazia, più poteri a chi governa ma restituire centralità alle assemblee elettive rappresentanti della partecipazione popolare. Sono il perimetro dell’area liberal-democratica, popolare e liberal socialista che anche alle ultime elezioni europee ha confermato di valere il 7% giocando divisa e incapace di promettere un sogno. Perchè è un’area ideale che si impegna perchè ama il futuro e si disperde se gli si propone il passato.

Dire che è finita, porre ora questioni personali, arrivare a dire che sono elettorati incompatibili, sono solo reazioni dovute al grave colpo ricevuto. Sarebbe peraltro sciagurata una ulteriore discussione su responsabilità del passato. L’elettorato è talmente simile che ha punito tutti e due i contendenti con la livella, pena uguale per tutti. E il messaggio è per noi chiaro. O un soggetto unico o a casa tutti. Noi guardiamo la nostra realtà. La divisione ha portato la sconfitta ma la somma dei dati porta il possibile soggetto unitario ad essere il terzo partito a Milano, vedendo più che triplicato il risultato a ottenuto dalla lista I Riformisti nel 2021.

Sono alcune delle ragioni per le quali riteniamo che un progetto unitario, riformista liberaldemocratico abbia gambe per camminare. La nostra ambizione è costruire, magari proprio partendo dalla metropoli, un percorso che sia di esempio nazionale. Noi lo crediamo possibile, perché costruire un’area liberaldemocratica vuol dire mettere insieme chi ama il futuro, libero da bipolarismi, radicalizzazioni e non disponibile a farsi imbrigliare da residui di politica di piccolo cabotaggio. Dibattito politico libero e essere unitari per due. Sono la base per costruire una ipotesi riformista possibile con un partito partecipato e contendibile che si allarga anche al di là dei tre soggetti attuali.

Massimo Ferlini, Sergio Scalpelli

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