Tra le conseguenze del “ciclone Donald Trump” c’è senza dubbio l’inizio del dialogo con la Russia. Ma tra gli effetti indiretti di questo nuovo corso della Casa Bianca c’è anche un altro processo, tutto interno al Vecchio Continente: quello del riavvicinamento tra l’Europa e il Regno Unito. Londra, da quando ha deciso di uscire dall’Unione europea, ha sempre mantenuto dei legami con Bruxelles e i singoli Paesi membri Ue nell’ambito della difesa. Ma adesso, con il ritorno di Trump e la sua volontà di scindere la sua “America First” dai destini dell’Ucraina e dell’Europa, il governo di Keir Starmer ha adottato una nuova postura strategica: non solo accordi industriali o di cooperazione sul campo, ma anche un ritorno di Londra all’interno della sicurezza europea. Un obiettivo che, vista la “special relationship” con Washington, non può essere raggiunto senza un coordinamento con gli Stati Uniti.

Difesa, la Brexit è acqua passata

Il vertice che si terrà domenica nella capitale britannica, dopo quello tenuto a Parigi, è già un indizio importante. La decisione di fare proprio a Londra un incontro di questo tipo, tra i big dell’Ue, il Regno Unito e il vertice della Nato, è il segnale del fatto che, quando si parla di difesa in Europa, la Brexit è acqua passata. Ma vi sono anche altri indizi che fanno capire come la Gran Bretagna sia ormai decisa a integrarsi sempre più con i partner europei. Anche perché quanto chiesto da Trump dopo il suo ritorno alla Casa Bianca vale per tutti i Paesi Nato, senza distinguere tra chi è dentro l’Ue e chi ne è fuori.

Questo processo di integrazione, finché rende possibili le richieste di Trump sulle “garanzie di sicurezza” a Kiev, sta bene anche alla Casa Bianca. E una prova è stato anche il vertice di ieri tra Starmer e il presidente Usa. Un vertice che, come avevano già anticipato le fonti americane e britanniche, è stato il modo per certificare la benevolenza di The Donald nei riguardi del governo laburista. Un esecutivo distante a livello ideologico rispetto all’attuale inquilino della Casa Bianca, ma particolarmente sensibile al tema della sicurezza e dell’aumento delle spese per la difesa, tanto che l’amministrazione Usa è rimasta favorevolmente colpita dall’annuncio di Starmer di puntare a un incremento sostanziale del budget per la sicurezza. “Un uomo speciale”, così lo ha definito Trump accogliendo Starmer nello Studio Ovale. E il vertice di ieri è servito anche a fare il punto della situazione riguardo l’Ucraina, tema per cui lo stesso premier britannico ha voluto accelerare il suo viaggio a Washington.

Il piano di Starmer

Trump ha confermato di volere il prima possibile un accordo di pace e la sua convinzione sul fatto che Vladimir Putin “manterrà la sua parola”. Starmer ha ringraziato Trump per avere cambiato la rotta sull’Ucraina e per la possibilità di avere un accordo di pace”. Ma quello che interessava il premier laburista era anche capire quale fossero le vere intenzioni di The Donald sulla possibile operazione di pace. In queste settimane, Starmer non ha mai negato la volontà di partecipare a questa ipotetica missione. Insieme ai rappresentanti di Svezia e Danimarca e soprattutto in sintonia con Emmanuel Macron, il primo ministro britannico è uno dei leader più propensi a convogliare i propri sforzi questa eventuale forza di interposizione.

Una scelta di campo che piace alla Casa Bianca, anche se ieri Trump ha frenato dicendo che non gli piace parlare di peacekeeping “finché non abbiamo concluso un accordo per far avanzare le cose”. E per il governo britannico però si tratta di una sfida essenziale. Anche perché Starmer sa che se il Regno Unito può rientrare nella presente e soprattutto nella futura cornice di sicurezza del continente europeo, lo può fare solo con Trump al proprio fianco. E l’obiettivo di Starmer, in questo vertice, era anche quello di convincere il tycoon a non lasciare da soli gli europei in questo sommovimento geopolitico.

Ammorbidire il Tycoon

La “special relationship” tra Londra e Washington è troppo importante, specialmente ora che la Gran Bretagna si sta avvicinando all’Ue sui pendono i dazi del presidente Usa. E non è un caso che ieri il premier laburista abbia anche giocato la carta della monarchia. La lettera di Carlo III consegnata direttamente tra le mani del capo della Casa Bianca è stata una mossa attesa da molti osservatori. “Devo leggerla adesso?”, ha chiesto un Trump quasi emozionato, che ha definito “un grande, grande gentiluomo” e un “uomo meraviglioso” il monarca inglese. E l’impressione è che Starmer abbia voluto usare anche questa mossa a sorpresa, con l’invito reale a Londra, per ammorbidire le posizioni del tycoon.