Chiede di patteggiare una condanna a 4 anni di carcere Matteo Di Pietro, lo youtuber 20enne che il 14 giugno, a Roma, con il suo Suv si schiantò a folle velocità contro una Smart, nella quale era presente un bimbo che morì nell’incidente.

Dopo la richiesta di patteggiamento, attesa per la data dell’udienza

La Procura, a quanto si apprende, ha dato parere favorevole e ora il Gip dovrà fissare un’udienza. L’imputato è accusato di omicidio stradale e lesione. Nelle scorse settimane il Pm aveva chiesto e ottenuto per Di Pietro il giudizio immediato e la prima udienza era stata fissata al 27 febbraio.

I dati del Gps della Lamborghini

I dati del Gps montato sul Suv Lamborghini parlano chiaro: l’auto “al momento di imboccare Via di Macchia Saponara alle ore 15:38, raggiungeva in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h immediatamente prima dell’impatto”.

Il giovane youtuber, indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni, era alla guida del suv Lamborghini che ha causato l’incidente in cui ha perso la vita il piccolo Samuele e in cui sono rimaste ferite anche la mamma e la sorellina di 4 anni.

Di Pietro ha noleggiato il Suv “solo per aumentare i suoi guadagni dalla pubblicità su Youtube”

Secondo il Gip Gerardi, che ha disposto gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro, lo youtuber ha noleggiato il Suv Lamborghini con “l’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati. Tanto più che alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità”.

Redazione

Autore