Indice Rt alle stelle nel giro di poche settimane e per vedere gli effetti della zona rossa, entrata in vigore lo scorso 8 marzo, “bisognerà attendere almeno 10-12 giorni“, quindi un primo bilancio verrà fatto intorno al 20 di questo mese. Nel frattempo bisogna allentare la pressione sugli ospedali anche se “il rischio di soglie critiche di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva disponibili a livello regionale nei prossimi 30 giorni supera la probabilità del 50%”.

Sono alcuni dati emersi nell’ordinanza (la numero 7 del 10 marzo 2021) con la quale il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha disposto la chiusura (dall’11 marzo 2021 e fino al 21 marzo 2021, salvo che nella fascia oraria 7.30-8,30) di parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private. Chiusura (a partire dal 12 marzo e fino al 21 marzo) anche per fiere e mercati per la vendita al dettaglio, ivi compresi quelli rionali e settimanali, anche con riferimento alla vendita di generi alimentari. Sono esclusi dal divieto i negozi siti in prossimità o all’interno di aree mercatali, purché provvisti di servizi igienici autonomi, limitatamente alla vendita dei generi alimentari e alle altre attività consentite sul territorio regionale dal Dpcm del 2 marzo 2021.

“Risulta indispensabile – si legge nell’ordinanza firmata dal Governatore – scongiurare i rischi connessi agli assembramenti ed affollamenti nei luoghi pubblici. Si raccomanda alla popolazione di evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio contesto abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile“.

Stando alla “proiezione dei dati degli indicatori di sorveglianza a valori di Rt pari a 1,76“, un dato altissimo se si pensa che la Campania è entrata in zona rossa con un Rt (relativo però a due settimane prima) poco sotto all’uno (0,96). L’obiettivo è quello di non andare a intaccare la pressione ospedaliera anche se negli ultimi 10 giorni i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti di degenza ordinaria sono in aumento ma, per fortuna, ancora sotto controllo rispetto all’emergenza dello scorso novembre quando in terapia intensiva c’erano oltre 200 pazienti e nei reparti di degenza ordinaria si arrivò ad oltre 2mila ricoverati.

Oggi la situazione è la seguente (bollettino 10 marzo): in terapia intensiva ci sono 143 pazienti, in degenza ordinaria 1.471. Ma “il rischio di soglie critiche di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva disponibili a livello regionale nei prossimi 30 giorni supera la probabilità del 50%”, si legge nell’ordinanza.

“Il Report previsionale elaborato dal Ministero della Salute, con riferimento alla Regione Campania, proietta i dati relativi agli indicatori di sorveglianza a valori di Rt pari a 1,76, con intervalli di confidenza 1.65-1.87, con una incidenza di malattia a sette giorni di 285 per 100.000 abitanti, molto al di sopra della media nazionale, pari a 206,9 per 100.000 abitanti e una percentuale di positività pari al 10.9%”.

PERICOLO VARIANTI – “A tali gravissimi dati, conseguenti alla crescente diffusione delle varianti del virus sul territorio regionale, si aggiunge l’incremento della mortalità e l’accresciuta necessità di accesso alle cure sub-intensive ed intensive, che fanno registrare, alla data odierna pressanti richieste di nuovi accessi alle cure ed un accresciuto livello del grado di cure richieste, in costante ed esponenziale aggravamento anche rispetto all’ultima rilevazione riportata nel Report della Cabina di regia”.

 

 

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