La chiusura è arrivata, ma con una sorpresa. Il Ministero dell’Economia ha infatti comunicato che per la cessione della compagnia area Ita Airways, l’ex Alitalia, “sarà avviato un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares Management LLC, Delta Airlines Inc. e Air France-KLM S.A., la cui offerta è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati”.

Il ministero precisa che “alla conclusione del negoziato in esclusiva, si procederà alla sottoscrizione di accordi vincolanti solo in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l’azionista pubblico“.

La partnership tra le due compagnie aeree e il fondo statunitense Certares, fondato nel 2012 da Greg O’Hara, ha dunque superato l’offerta presentata da Msc Group e Lufthansa, data per favorita alla vigilia. Non è un caso se la stessa compagnia area tedesca ha subito commentato in una nota la decisione presa dal Ministero, ribandendo come “la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita”, pur dovendo prendere atto “della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita”.

Proprio quest’ultimo fattore avrebbe girato la partita tra le due offerte. A convincere il ministro Daniele Franco (Economia), che ha gestito la privatizzazione per conto dell’esecutivo, sarebbe stato la scelta nell’offerta di Certares-Delta-Air France di lasciare all’azionista pubblico il 45% di Ita Airways, garantendo un maggiore controllo sull’azienda che dallo scorso 15 ottobre ha preso il posto di Alitalia. Al contrario l’alleanza Msc-Lufthansa prevedeva di lasciare ‘solo’ il 20 per cento al Mef. Altro punto di forza nell’offerta di Certares-Delta-Air France è la presenza della compagnia aerea statunitense nel ‘pacchetto’, che dovrebbe portare in dote il mercato del Nord America.

Quanto ai fattori meramente economici, entrambe le cordate valutavano l’ex Alitalia circa 950 milioni di euro. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, filtra Certares pagherebbe 600 milioni di euro per il 55% e concedendo allo Stato italiano due membri del Cda su cinque con ampi poteri di veto sulle scelte industriali e strategiche e la possibilità di nominare il presidente.

L’assetto di Ita Airways privatizzata dovrebbe prevedere il 9,9% delle azioni in mano ad Air France, il 4 per cento a Delta e il 41,1% al fondo Certares.

La trattativa però vede una incognita pesante all’orizzonte, ovvero le elezioni e il prossimo esecutivo, che stando ai sondaggi dovrebbe essere di centrodestra e a guida Giorgia Meloni. Dopo circa due settimane per trattare la cessione, il Ministero dell’Economia dovrà scegliere se firmare un semplice memorandum non vincolante, che non impegnerà dunque il prossimo governo a vendere Ita alla cordata, o spingersi fino alla firma di un preliminare, in questo caso vincolante. Il futuro governo avrebbe comunque il potere di ‘stracciarlo’, ma pagando una penale milionaria agli ‘ex’ compratori.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.