(Con 200 milioni di sconto)
Perché Ita ha speso 90 milioni per acquistare il marchio Alitalia
Si conclude la vicenda tra la ex compagnia di bandiera e Ita, che vedeva come motivo della contesa (tra i molti altri) il brand Alitalia. Ora la neonata Ita potrà lasciarlo sulla livrea dei suoi aerei. Alle 7.35 di questa mattina è atterrato il primo volo Ita AZ 1637 Milano Linate-Bari decollato alle 6.20. L’aspro scontro con i sindacati però non accenna a placarsi. Ita ha infatti una forza lavoro di 2.800 persone, contro i 10.500 dipendenti della vecchia Alitalia, un esubero di quasi 8mila lavoratori tra piloti, personale di terra e hostess.
La procedura di offerta pubblica avente per oggetto il marchio Alitalia Spa e il dominio internet della compagnia si è quindi conclusa per la cifra di 90 milioni di euro. Una somma assai lontana dai 290 milioni di euro della base d’asta, gara andata deserta alle 14 del 4 ottobre quando i commissari della compagnia non avrebbero ricevuto alcuna offerta vincolante, nemmeno da Italia Trasporto Aereo che giudicò il valore di partenza al di fuori del mercato. Una cifra che il presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla definì irrealistica. Nella seconda fase, secondo le perizie di esperti esterni, il brand avrebbe dovuto raggiungere un valore massimo di 145-150 milioni di euro. Alla fine Ita se l’è aggiudicata con un bello sconto di 60 milioni circa (200 se si tiene conto della basa d’asta).
Poi con un colpo di scena durante la conferenza stampa di presentazione della nuova compagnia aerea è stato svelato quello che diventerà il vero nome. Per queste settimane gli aerei voleranno con la livrea classica di Alitalia, ma quando arriveranno i nuovi aerei, ordinati da Airbus e noleggiati all’estero, sulla coda spunterà un’altra «A», quella di Ita Airways. Che fine farà il brand storico? Finirà nei cassetti degli uffici della newco che ha pagato 90 milioni di euro per comprarselo (assieme al sito web alitalia.com) non per rilanciarlo, ma per non farlo prendere da altri rivali. Il nuovo sito sarà ita-airways.com
Il presidente Alfredo Altavilla e l’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, illustreranno alla stampa l’avvio di Ita durante l’evento in streaming ‘ITA.Born in 2021’. Tra gli obiettivi a cui punta la newco, quella di essere la compagnia aerea più verde in Europa: “Mi impegno a far sì che entro il 2025 Ita sia la compagnia aerea non low cost più ecologica d’Europa, e questo grazie agli accordi con Airbus per la fornitura di aerei di ultima generazione”, ha detto Altavilla, ma il presidente si impegna anche “affinché Ita metta davvero il cliente al centro della politica commerciale” e che “rispetti i canoni di corretta gestazione economica”. La partenza intanto è segnata dalle proteste di lavoratrici e lavoratori.
Ita ha 52 aerei e una forza lavoro di circa 8mila persone in meno rispetto ad Alitalia. Su questi numeri si è consumato lo scontro tra l’azienda e i sindacati con scioperi, proteste e manifestazioni di piazza. La mobilitazione è proseguita anche in occasione del decollo di Ita. Le sigle sindacali chiedono, in particolare, garanzie sui rami handling e manutenzione, garanzie sull’assunzione dei lavoratori Alitalia da parte di Ita, la cancellazione del regolamento aziendale con applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro. “Inizia una due giorni di ulteriore mobilitazione, nel giorno che segna la fine di una compagnia che ha portato benessere al Paese. È una giornata che non vuole essere un funerale ma è l’inizio di una resistenza”, ha detto ieri l’Usb.
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