Arriva Johnson&Johnson in Italia. Manca pochissimo. Il vaccino monodose, com’era stato anticipato dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliulo, sarà disponibile a partire da metà aprile. A confermarlo il Presidente del Consiglio Regionale della Liguria Gianmarco Medusei. “Il commissario per l’emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo mi ha detto che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile”.

La voce a margine dell’inaugurazione del maxi hub vaccinale della Fiera di Genova. “Inutile negare che ci siano ancora tante problematiche, ma bisogna accelerare con i vaccini per poter ripartire”, ha aggiunto Medusei. J&J è molto atteso in quanto è un vaccino monodose e non va conservato in potenti congelatori come Pfizer-BioNTech e Moderna. Aspetti che dovrebbero renderne la distribuzione e l’inoculazione più facile. J&J ha ricevuto il via libera sia dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) che dall’Agenzia Italiana (Aifa), il quarto dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca.

Janssen ha basato il suo vaccino su un adenovirus nel quale è stato inserito un gene contenente le istruzioni per produrre una proteina del coronavirus. A fine gennaio i risultati di alcuni studi: efficacia dopo la terza e ultima fase di sperimentazione del 66%. Il preparato è stato sperimentato negli Stati Uniti, in Sudamerica e in Sudafrica. Risultati diversi a seconda del luogo: efficacia del 72% negli Usa, 66% in Sudamerica, nel 57% in Sudafrica. In generale J&J ha ridotto le forme gravi di covid dell’85%. Le analisi hanno coinvolto 44mila partecipanti.

LA CAMPAGNA IN UE – L’Ema ha approvato il siero J&J l’11 marzo. All’Europa dovrebbero arrivare, in base agli accordi con la casa farmaceutica Janssen, 200 milioni di dosi. Il vaccino è stabile fino a tre mesi a temperatura da frigorifero. L’Ue nel secondo trimestre del 2021 – come annunciato dal Consiglio Europeo in videoconferenza di giovedì scorso – attende la consegna di 360 milioni di dosi di vaccini, ha annunciato Ursula von der Leyen. Pfizer-BioNTech 200 milioni di dosi, Moderna 35 milioni, AstraZeneca 70 milioni (rispetto ad un impegno da contratto più che doppio, 180 milioni) e Johnson & Johnson, il vaccino monodose approvato per ultimo, 55 milioni.

Alla fine della scorsa settimana erano 88 milioni le dosi anti-covid distribuite in Ue, 62 inoculate, con 18,2 milioni di europei che hanno ricevuto le due iniezioni, il 4,1% del totale. L’Ue ha esportato dal primo dicembre 2020 a oggi circa 77 milioni di dosi verso 33 Paesi, sempre secondo i lucidi diffusi via social. Nell’ambito del programma COVAX ha consegnato 31 milioni di dosi in 54 Paesi. Secondo il capo task force dell’Unione Europea per i vaccini Thierry Breton, l’Europa dovrebbe raggiungere l’immunità di gregge entro agosto 2021.

L’EMERGENZA – “Noi  siamo in guerra. Servono norme da guerra – ha detto il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, oggi a Genova per l’apertura del maxi-hub vaccinale della Fiera insieme con il Commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo – Mi pare che qui lo si stia facendo, a cominciare dall’impiego delle farmacie che vedrà in Liguria uno dei punti di prima attivazione, così come la norma che sblocca l’operatività degli infermieri e tante altre cose fatte e recepite per favorire sia la parte tecnica che politica”.

“Il piano vaccinale – ha detto il commissario Francesco Figliuolo – non deve cambiare ogni due settimane: le Regioni hanno la programmazione bimensile delle aziende più grandi. Di Pfizer e AstraZeneca sanno già cosa arriva fino a fine aprile. Di Pfizer sanno addirittura le date”. Il generale ha confermato l’arrivo di circa tre milioni di dosi per fine mese, che “ci porteranno a un totale da inizio campagna di 14 milioni e 170.000 dosi, rispetto allo stimato iniziale di 15,6 milioni, ma che è di più rispetto ai cali che inizialmente avevano paventato le aziende. E di questo ritengo si debba dare atto all’intervento del nostro primo ministro”. “È chiaro – ha aggiunto il commissario – che le aziende produttrici, che si stanno allineando, non lavorando con scorte ma mettono sul mercato tutto ciò che producono. Hanno difficoltà oggettive a dare un calendario che abbia un orizzonte superiore alle due settimane. Anche perché una volta infialati i vaccini hanno più di 180 controlli e se uno non va a buon fine, tutto il lotto viene fermato. Nelle ultime settimane, non abbiamo avuto alcun ritardo di questo tipo”.

Secondo il governo a oggi sono state 9.499.293 le somministrazioni in Italia, 2.996.933 le persone che hanno ricevuto la prima e la seconda dose.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.