Dieci regioni in zona rossa (più la provincia autonoma di Trento), sette in arancione, la sola Sardegna in zona bianca e la Basilicata in bilico tra la zona a più alto rischio e quella subito prima (è in corso una verifica dei dati). La curva dei contagi continua a crescere da oltre un mese, spinta dalle varianti, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo.

LE REGIONI – Passano in area rossa le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che restano in area rossa. Tutte le altre regioni (Abruzzo, Calabria, Liguria, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta) più la Provincia di Bolzano saranno in zona arancione per gli effetti del decreto legge approvato stamane. È in corso una verifica sui dati della Basilicata, al momento in zona rossa. La Sardegna resta l’unica in zona bianca.

I NUOVI DATI – A tre settimane da Pasqua, la terza ondata colpisce l’intera Penisola. D’altronde i numeri lasciano poco spazio di manovra a chi teme un ulteriore peggioramento della crisi economica: l’Rt medio è all’1,16% e la saturazione dei posti di terapia intensiva ha superato il livello di guardia del 30% salendo di ben cinque punti percentuale in una settimana (e passando dal 26% al 31% su base nazionale). “La curva epidemiologica è in netta crescita in questa fase. Ed è in crescita per la sesta settimana di fila – evidenzia il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro -. È necessario intervenire in maniera decisa per contrastare la diffusione del virus”.

La presa di posizione dell’Iss è netta: “L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono l’innalzamento e il rafforzamento delle misure di mitigazione nazionali – si legge nel monitoraggio settimanale – anche anticipando ulteriori interventi di mitigazione e contenimento nelle aree a maggiore diffusione e particolarmente laddove circolino varianti” del tipo ‘sudafricana’ o ‘brasiliana’.”Stante la situazione epidemiologica e la diffusione delle varianti, anche per accelerare la campagna vaccinale – spiega il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza – è necessario contenere e mitigare l’andamento dell’epidemia ed è indispensabile che i cittadini rispettino dei comportamenti prudenti”.

“Purtroppo questa settimana nel nostro Paese la situazione epidemiologica è andata peggiorando e e l’incidenza è salita a 225 casi per 100 mila abitanti”. La chiave per raffreddare la curva, ancora una volta, lavora sul doppio binario di restrizioni e senso di responsabilità individuale. E in particolare sul weekend che si apre, alla vigilia della chiusura, dovrà pesare il secondo aspetto, più che misure e controlli.

RT REGIONE PER REGIONE

Abruzzo Rt 1,05 (0,99-1,09), incidenza 232,7

Basilica Rt 1,53 (1,31-1,76), incidenza 170,99

Calabria RT 0,83 (0.72-0,95), incidenza 66,42

Campania Rt 1,5 (1,41-1,6), incidenza 203,71

Emilia-Romagna Rt 1,34 (1,32-1,38), incidenza 434,26

Friuli Venezia Giulia Rt 1,39 (1,33 – 1,47), incidenza 266,2

Lazio Rt 1,31 (1,27 – 1,36), incidenza 172,82

Liguria Rt 1,13 (1,08 – 1,18), incidenza 151,56

Lombardia Rt 1,3 (1,28 – 1,32), incidenza 306,04

Marche Rt 1,08 (0,99 – 1,18), incidenza 310,71

Molise Rt 1,07 (0,83 – 1,33), incidenza 157,73

Piemonte Rt 1,41 (1,36 – 1,45), incidenza 279,94

Provincia Bolzano Rt 0,61 (0,57 – 0,65), incidenza 259,08

Provincia di Trento RT 1,04 (0,99 – 1,1), incidenza 351,29

Puglia Rt 1,23 (1,2 – 1,27), incidenza 206,23

Sardegna Rt 0,89 (0,78 – 1), incidenza 31,89

Sicilia Rt 1 (0,95 – 1,06), incidenza 77,49

Toscana Rt 1,23 (1,2 – 1,26), incidenza 216,6

Umbria Rt 0,82 (0,76 – 0,86), incidenza 186,29

Val d’Aosta Rt 1,4 (1,1 – 1,75), incidenza 74,38

Veneto Rt 1,28 (1,26 – 1,32), incidenza 194,42

IL DECRETO COVID – Le festività pasquali di quest’anno saranno in lockdown. Lo ha deciso il governo Draghi che, nel decreto legge Covid approvato in Consiglio dei Ministri che entrerà in vigore da lunedì 15 marzo al 6 aprile, ha stabilito che l’Italia sarà interamente in zona rossa dal 3 al 5 aprile.

Dal 15 marzo al 2 aprile, più il 6 aprile (dal 3 al 5 aprile vige infatti la zona rossa nazionale, ndr) l’esecutivo ha invece deciso che per decreto anche le Regioni che hanno dati da zona gialla passeranno in arancione, regola che non vale invece per la Sardegna attualmente in bianca: la stretta che porterà tutta Italia in zona rossa durante le festività pasquali non si applica infatti alla zona bianca.

IL PASSAGGIO IN ZONA ROSSA – Sarà più rapido quindi il passaggio in zona rossa: le Regioni che hanno incidenza settimanale di Covid-19 superiore a 250 casi su 100mila verranno inserite nell’area con le restrizioni maggiori con ordinanza del ministro della Salute automaticamente.

LOCKDOWN LOCALI – Nello stesso periodo presidenti di Regione e Province autonome avranno anche il potere di istituire zone rosse o anche misure più restrittive (come il lockdown) “nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti” oppure “nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave”. Una possibilità già sfruttata nelle scorse settimane da Umbria, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana.

GLI SPOSTAMENTI – Resta consentito nelle Regioni arancioni dal 15 marzo al 2 aprile (e il 6 aprile) lo spostamento in ambito comunale “verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno”, tra le 5 e le 22, “e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. Una possibilità esclusa invece nelle zone rosse.

Per quanto riguarda i giorni 3, 4 e 5 aprile vi sarà una deroga, con la possibilità “in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”.

LO SPORT – Cambiano le regole anche sullo sport ma in base alla fascia di rischio della propria Regione. In quelle in zona arancione “è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili”, ovviamente  “nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri”. Nelle regioni in zona rossa è invece consentito “lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.

MISURE PER I GENITORI – Nel decreto hanno trovato spazio anche misure a favore dei genitori, come i congedi parentali, il diritto allo smartworking e il bonus baby sitter. “I congedi – precisa il ministro Elena Bonetti – saranno retroattivi dal 1 gennaio 2021 e retribuiti al 50% sotto i 14 anni. Dai 14 ai 16 saranno usufruibili senza retribuzione. Abbiamo inoltre reintrodotto il diritto allo smart working per chi ha figli sotto i 16 anni. Per i lavoratori autonomi, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine abbiamo previsto il bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana”.

Redazione

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