È partito anche l’ultimo aereo C-130 dell’Aeronautica militare che porterà in Italia profughi e gli ultimi membri del personale diplomatico ancora presente a Kabul. A bordo, come specificato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ci sono civili afghani oltre al console Tommaso Claudi, l’ambasciatore Stefano Pontecorvo e i Carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto.

Quanto al ruolo italiano nella crisi afghana, l’ex leader politico del Movimento 5 Stelle ha ricordato che queste sono state “giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari. Sul campo, fino all’ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa. Tutti insieme hanno fatto un lavoro immenso, di cuore, e hanno dimostrato di essere una grande squadra che ha messo passione, impegno e altruismo al primo posto”.

“Tutto il popolo italiano vi sarà grato per quello che avete fatto. Ogni vostro singolo sforzo ha permesso di salvare vite umane. Siamo orgogliosi di voi”, ha scritto sui social il titolare della Farnesina.

Un volo che chiude il ponte-aereo tra Kabul e l’Italia, dove tutti i nostri concittadini che volevano rientrare sono tornati e “circa 4.900 cittadini sono stati evacuati grazie a collaborazione fra ministeri Esteri e Difesa”, ha detto Di Maio nel corso della conferenza stampa tenuta oggi col suo omologo russo, Sergej Lavrov.

Proprio nel corso del faccia a faccia col ministro di Putin, Di Maio ha ribadito che in questo momento, dopo il brutale attacco suicida di ieri all’aeroporto di Kabul costato la vita a oltre cento persone, è “essenziale più stretto coordinamento con i partner internazionali e il dialogo con Mosca è imprescindibile”. Maio ha aggiunto che l’Italia, nell’ambito della presidenza del G20, sta pianificando un summit ad hoc approfondito sull’Afghanistan e ha sottolineato di contare sulla “collaborazione” della Russia.

SALE IL BILANCIO DELLE VITTIME – Il giorno dopo l’attacco kamikaze continua a salire il bilancio delle vittime. Secondo quanto riportato dall’emittente americana Cbs, sarebbero almeno 170 i morti provocati dall’attentato. Tra questi vi sono 32 uomini, 3 donne e altrettanti bambini, mentre sono 13 i soldati americani che hanno perso la vita.

La tv Usa, tramite fonti del ministero della Sanità afghano, ha sottolineato che si sta ancora procedendo all’identificazione dei corpi: a 132 cadaveri, infatti, non è stata ancora data una identità. Almeno 200 invece i feriti.

Redazione

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