“Non è più il tempo di dire sono schiavi ma è il tempo di dire che sono cittadini”. Il procuratore di Milano Francesco Greco fa il punto sulla prima fase delle indagini partite la scorsa primavera sui rider e chiede in conferenza stampa che i colossi del food delivery regolarizzino i 60mila rider che operano in Italia con un contratto di collaborazione.

In una conferenza stampa il giudice ha anche annunciato una nuova inchiesta, questa volta fiscale, su Uber Eats, e ha quantificato violazioni in materia di sicurezza sul lavoro per 733 milioni di euro, complessivi di ammende nei confronti delle aziende.

Diritto a un contratto, quindi, con compensi equi e tutele adeguate. Un “approccio giuridico” che “non è più rinviabile”, per mettere fine a situazioni di ambiguità che hanno colpito spesso anche gli immigrati, molto impegnati nelle consegne a domicilio.

Secondo le stime delle società del settore, il mercato del food delivery in Italia nel 2020 ha toccato i 900 milioni di euro. Quasi il doppio dell’anno precedente, quattro volte quello del 2018. Un business cresciuto notevolmente durante la pandemia: in base agli ultimi report pubblicati dall’Inps e dalle divisioni italiane delle società di consegna di cibo a domicilio, nel 2019 si contavano circa 11mila rider. Il procuratore ne ha chiesto la regolarizzazione per 60mila, che lavorano per le quattro principali società del settore. Per Greco “i rider hanno svolto una funzione fondamentale” in questo periodo, perché “hanno consegnato i pasti a casa dei cittadini e hanno permesso a “molte imprese di non chiudere”.

In dettaglio, la procura ha esaminato la situazione di: 28.836 fattorini di Foodinho-Glovo; 8.523 di Uber Eats; 3.642 di Just Eat; 19.510 di Deliveroo, le cui posizioni lavorative esaminate riguardano gli ultimi 4 anni di queste società in Italia. Per loro è stato notificato un verbale che imporrà la trasformazione dei contratti dei rider da lavoratori autonomi a subordinati. Niente più pagamenti a cottimo, vietati dalla legge. Le aziende avranno 90 giorni di tempo per adempiere alle prescrizioni, che includono anche visite mediche per tutti i fattorini e dotazione di mezzi adeguati, caschi e protezioni.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.