Ma il progetto è "nel complesso in linea con le raccomandazioni"
L’Europa boccia la manovra Meloni, governo KO su Pos, pensioni e contante: “Mancano progressi sulle riforme strutturali”
Una bocciatura, o una promozione, solo parziale. È arrivato il temuto parere della Commissione europea sulla manovra italiana, la prima legge di bilancio varata dal governo di Giorgia Meloni. Per la premier il bicchiere è mezzo pieno: “La valutazione della Commissione sull’impatto di bilancio delle misure di politica fiscale è sostanzialmente in linea con quella del governo”, si legge infatti nel parere della Commissione, che ritiene “nel complesso” che “il progetto di bilancio dell’Italia sia in linea con gli orientamenti di bilancio contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022”.
Commissione che sottolinea come siano “plausibili” le ipotesi macroeconomiche alla base del progetto di bilancio “sia nel 2022 che nel 2023“.
Bocciate i punti identitari della manovra
Ma i lati positivi finiscono qui per la presidente del Consiglio. Le battaglie più identitarie della maggioranza inserite nella manovra, difese a spada tratta dalla Meloni e dai suoi alleati in questi giorni dopo le critiche piovute da sindacati, opposizioni, Confindustria e persino Bankitalia, finiscono sotto accusa anche da parte di Bruxelles.
Nell’opinione della Commissione sul Dpb italiano vengono sonoramente bocciati due punti chiave della manovra, “non in linea” con le raccomandazioni specifiche per l’Italia sulla lotta all’evasione fiscale: si tratta della disposizione che innalza il tetto per le transazioni in contanti da 2 a 5mila euro nel 2023, della misura “equivalente a un condono” di cancellazione dei debiti fiscali inferiori a 1.000 euro relativi al 2000-2015, del limite a 60 euro per rifiutare pagamenti Pos senza sanzioni e “il rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022“.
La Commissione non manca di ricordare che nella prima legge di bilancio dell’esecutivo Meloni, mancano progressi sulle riforme strutturali. L’Italia, è la tirata d’orecchie che arriva da Bruxelles, non ha ancora “compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022 nel contesto del semestre europeo e invita pertanto le autorità ad accelerare i progressi“.
Problemi anche nella parte più consistente, a livello di risorse impiegate, della manovra: quella sugli aiuti contro il caro-energia provocato da speculazione internazionale e conflitto in Ucraina. Nella sua opinione sulla bozza programmati di bilancio, la Commissione ha segnalato l’importanza per l’Italia, come per tutti gli stati membri, che proroghe alle misure di sostegno contro il caro energia o eventuali nuove misure siano meglio concentrati “sulle famiglie più vulnerabili e sulle imprese più esposte, per mantenere gli incentivi a ridurre la domanda di energia e per ritirarle quando la pressione sui prezzi dell’energia diminuisce“.
Il giudizio di Gentiloni
Nella sua sintesi invece Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia, spiega alla stampa che la bozza programmatica di bilancio ha “un giudizio complessivo positivo con alcuni rilievi critici”. Sulla questione dei pagamenti digitali, diventato un cavallo di battaglia del governo Meloni ma con strategie bocciata da Bruxelles, Gentiloni ha sottolineato che nella manovra “ ci possono essere alcune misure specifiche che possono riguardare o aver riguardato obiettivi del Pnrr e che bisogna evitare di contraddire, capovolgere. In particolare questo riguarda alcuni obiettivi legati ai pagamenti digitali. Questo è l’elemento che può incrociare due terreni distinti come legge di bilancio e Pnrr”.
Quindi dal commissario all’Economia l’invito al nostro Paese a “procedere sulla riforma del fisco”. “Per noi principale in questo momento era di avere un atteggiamento di prudenza da parte delle autorità italiane nel bilancio, perché siamo in un contesto molto complicato“, ha aggiunto. La manovra “è stata fatta molto rapidamente e immagino con diverse richieste alle quali far fronte: complessivamente c’è un equilibrio“, è il giudizio di Gentiloni.
Giorgetti e Meloni “soddisfatti”
Nonostante le bocciature di alcune misure simboliche della manovra, dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti filtra soddisfazione per il giudizio di Bruxelles sulla prima legge di bilancio dell’esecutivo. “La Commissione ha promosso la nostra manovra giudicandola ‘in linea’: l’Italia è quindi inserita nella metà dei paesi europei che sono dalla parte giusta. Questo risultato è una grande soddisfazione. Abbiamo smentito i gufi nazionali: serietà e responsabilità pagano e continueranno a essere alla base di ogni nostra decisione“, è stato il commento del titolare del Mef.
Stessa “soddisfazione” per il giudizio europeo è stata espressa anche dalla premier Giorgia Meloni, nonostante le sonore bocciature di alcuni provvedimenti particolarmente ‘sentiti’ per la coalizione. Secondo la presidente del Consiglio quella arrivata da Bruxelles è “una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del governo, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare nell’interesse dei cittadini italiani, delle famiglie e delle imprese“.
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