I toni durissimi di questi giorni sono l’ultima speranza di una ‘chiamata alle armi’ del popolo della sinistra contro il rischio di una clamorosa débâcle? Guardando al sondaggio realizzato da Cluster17 per il Fatto Quotidiano, che lo piazza in prima pagina, per Enrico Letta pare proprio di sì.

Il segretario del Partito Democratico dovrebbe fare i conti infatti con numeri che potrebbero aprire già dal 26 settembre la resa dei conti al Nazareno: la forbice tra i Dem e Fratelli d’Italia si sta allargando, arrivando a sfiorare i quattro punti. Il partito di Giorgia Meloni è stimato al 24,4 per cento, contro il 20,8% del PD, che sta pericolosamente scivolando verso quota venti punti.

Al contrario prosegue la risalita dei 5 Stelle, col Movimento di Giuseppe Conte che si porta al 14,4% e supera nettamente la Lega di Matteo Salvini, in caduta libera all’11,3 per cento. Nella rilevazione di Cluster17 per il Fatto Quotidiano, Forza Italia (8,4%) è ancora sopra il Terzo Polo (6,8%) di Calenda e Renzi. A galleggiare sopra la soglia di sbarramento restano solo l’alleanza Verdi-Sinistra (3,6%) e Italexit di Gianluigi Paragone (3,3%). Sotto tutti gli altri, compresa Unione Popolare di Luigi de Magistri (1,2%), +Europa (2,4%) e Luigi Di Maio con Impegno civico, sotto quota uno allo 0,6%. La distanza tra i due poli principali è ormai enorme e, salvo clamorosi errori dei sondaggi o colpi di scena nei restanti giorni di campagna elettorale, pare difficile da colmare: il centrodestra è stimato al 44,8%, contro il  27,4% del centrosinistra.

Ma il dato più interessate è quello dei flussi del voto. La Meloni infatti deve il suo exploit anche alle difficoltà degli altri partiti della coalizione di centrodestra, prendendo la metà dei voti da chi ha votato Lega negli anni precedenti e il 38% dell’elettorato berlusconiano di Forza Italia. Ma a sorpresa Fratelli d’Italia conquista anche il 17% degli ex elettori grillini.

Il Partito Democratico invece riesce a sfondare tra i giovani ed è al contempo anche il partito che va più forte nei pensionati: è il primo per preferenze tra chi ha più di 65 anni (31% contro il 26 di Fratelli d’Italia) e lo è anche nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni, seguito dal Movimento 5 Stelle. Tra i 25-34enni è invece il Movimento 5 Stelle ad avere la leadership, seguito da Fratelli d’Italia che supera così i Dem. 

Il problema per Letta e soci si manifesta però nella fascia d’età tra i 35 e i 64 anni, tra gli elettori in età da lavoro. Qui quello di Giorgia Meloni è il partito dominante e si porta a casa anche il 31% dei voti degli ultracinquantenni. Per questo il report di Cluster17 sottolinea come “è all’interno di queste fasce d’età che oggi si fa la differenza tra il centrodestra e il centrosinistra”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia