«Il dottor Francesco Lo Voi – scrive il Consiglio superiore della magistratura nel provvedimento con cui ieri lo ha nominato procuratore di Roma – ha dato prova di non comune preparazione giuridica e di eccezionali doti di diligenza, laboriosità ed impegno». E poi: «Nel suo straordinario percorso professionale ha svolto ogni tipo di funzione, non solo requirente ma anche giudicante, sempre conseguendo risultati eccezionali». «Nell’esercizio delle funzioni requirenti – in particolare – si è confrontato con ogni grado della giurisdizione». Inoltre, «ha maturato importanti esperienze fuori ruolo quale membro del Csm e in sede internazionale quale rappresentante nazionale di Eurojust».

Con un giudizio così, oltre l’eccellente, Lo Voi non poteva non essere nominato a capo della Procura più importante d’Italia. Stupisce, però, che il Csm lo scorso anno lo avesse bocciato a favore di Michele Prestipino, la cui candidatura come procuratore di Roma ieri non è stata neppure presa in considerazione. Sono cose, comunque, che capitano al Csm: prima Prestipino è il miglior magistrato per quell’incarico, dopo un anno il suo nome sparisce dai radar del Plenum. Su Lo Voi, come previsto ieri dal Riformista, il consenso è stato amplissimo: diciannove i voti a favore. Tutti le correnti hanno votato in maniera compatta per l’attuale procuratore di Palermo.

Gli unici voti contrari sono stati quelli dei pm antimafia Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita che hanno espresso la propria preferenza per il procuratore generale di Firenze Marcello Viola. Dietro questo voto contrario, probabilmente, alcune pregresse dinamiche siciliane dove i due, insieme a Lo Voi, hanno prestato a lungo servizio. Astenuti i due laici in quota Lega Emanuele Basile e Stefano Cavanna. Lo Voi è pur sempre il procuratore che ha portato alla sbarra Matteo Salvini per la vicenda delle ong. Sul curriculum di Lo Voi, comunque, nulla da dire. Dal carattere riservato, oltre ad essere un ottimo investigatore, a detta di tutti è dotato di grandi capacità di organizzazione.

Nessuna sbavatura nella sua lunga carriera iniziata nel 1982 come pretore a Sanluri. Se proprio bisogna trovare una “scivolata”, forse, la partecipazione un paio di anni fa alla sontuosa festa organizzata dall’associazione. Fino a prova contraria, dove allo stesso tavolo si potevano trovare imprenditori, magistrati, professionisti, alti ufficiali delle forze dell’ordine. Una partecipazione che fece storcere la bocca a molti. I davighiani, ad esempio, dopo aver visto la foto di Lo Voi, che era in compagnia anche del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e di Bologna Gimmi Amato, diramarono un comunicato durissimo: «La magistratura, a differenza della politica, non deve cercare legittimazione sociale ma preoccuparsi della perdita di credibilità nei confronti della pubblica opinione», scrissero le toghe fedeli all’ex pm di Mani Pulite. «Questo rischio sussiste – aggiunsero – anche se viene appannata l’immagine di autonomia ed indipendenza rispetto alla politica e ai cosiddetti ‘poteri forti’». «Riteniamo che la partecipazione a una superpubblicizzata iniziativa-cena di lusso, insieme a politici, imprenditori e in generale uomini di “potere”, rischi di appannare proprio l’immagine di autonomia e indipendenza della magistratura, che va invece preservata e custodita gelosamente”, conclusero i davighiani di stretta osservanza.

Dopo quell’editto, per la cronaca, terminò la partecipazione di magistrati in servizio a questo genere di eventi conviviali. Ma torniamo al cv di Lo Voi che può annoverare la cattura dei boss stragisti Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. Fra i procedimenti di cui si è occupato merita di essere ricordato quello sull’omicidio di padre Giuseppe Puglisi, ora beato. Da sempre in ottimi rapporti con Giuseppe Pignatone, Lo Voi non dovrebbe aver problemi con gli aggiunti di piazzale Clodio. E non dovrebbero esserci problemi con Prestipino, da ieri è tornato ad essere l’aggiunto anziano. Per Prestipino, comunque, il Csm ha pensato ad incarico di prestigio, come la Procura di Napoli se l’attuale capo Giovanni Melillo dovesse essere mandato nei prossimi mesi alla Procura nazionale antimafia.