Al terzo gol l’esultanza è quasi debole. Come se al momento della finta, prima di mirare in porta, avesse già visto la palla entrare. Quasi tira il fiato, Ademola Lookman, 26 anni, che in quel momento assapora definitivamente il gusto del suo primo trofeo con una squadra di club. Charlton, Everton, Lipsia, Fulham, Leicester: non avrebbe mai immaginato di vincere la seconda coppa Europea (3-0 al Leverkusen) con l’Atalanta di Gasperini. Il Nigeriano è stato l’eroe della finale. Con i suoi tre gol è passato sopra gli uomini di Alonso imbattuti nelle 51 partite stagionali. Ha scritto una pagina di storia impensabile per il club bergamasco, mettendo il fiocco su un lavoro pluriennale da parte della società più costante nell’ultimo decennio in Italia. Il bel gioco, il gran vivaio, le intuizioni di mercato, lo stadio. Non basterebbe un libro per raccontare i progressi della squadra più frizzante del calcio italiano.

I tre gol di Lookman

Nei 90 minuti che hanno separato la Dea dall’ultimo rintocco dell’inno della finale alla conquista della Coppa, il primo gol arriva al 12’: Koopmeiners spinge sul fondo e crossa basso sul secondo palo dove Lookman infila in rete di piatto. Il raddoppio al 26’, quando la Dea approfitta di un errore del Leverkusen. Lookman  salta Xhaka in tunnel, poi con destro a giro dal limite dell’area piazza il pallone sotto la traversa, alla sinistra del portiere. Infine il tris al 75’ il primo in una finale di Europa League, il contropiede, poi l’eroe nerazzurro punta Tapsoba, altro doppio passo e un gol fenomenale, di sinistro ad incrociare, sul secondo palo. Un fulmine nella notte di Dublino, mai stato così vicino a Bergamo. Dopo un inizio difficile, una partita dominata, una coppa conquistata superando dopo il girone eliminatorio Sporting, Liverpool, Marsiglia, e Leverkusen. E che dire dei Campioni di Germania, mai battuti in stagione e caduti sul più bello. La lezione italiana al mondo del calcio, al pianeta: nessuno è invincibile, e ora che la squadra di Xabi Alonso dovrà giocare un’altra finale, in Coppa di Germania per la prima volta sarà chiamata a digerire una sconfitta.

Il capolavoro di Gasperini

Ma quello andato in scena stasera a Dublino è anche il capolavoro di Gasperini: otto stagioni all’Atalanta, oggi vittoriosa alla sua prima finale europea. Aveva riportato la Dea nell’Europa che conta, per la prima volta in Champions nel 2019-2020, fino ai quarti di finale contro il PSG, ma questa sera è andato oltre, catapultando quella provinciale in una dimensione che mai gli era appartenuta. Sembrava che il destino avesse voluto negargli la gioia di un trofeo, costringendolo a perdere tre volte una finale di Coppa Italia: nel 2019, 2021 e 2024. A 66 anni è sul tetto d’Europa. In fondo valeva la pena aspettare.

Redazione

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