La campagna contro il referendum giustizia
L’ossessione di Repubblica e il dottor Rossi per il carcere
Anche Repubblica entra nella campagna contro il referendum che riguarda la carcerazione preventiva. Interviene con un corsivo nel quale viene citato il giurista Nello Rossi, che è considerato uno dei padri nobili della magistratura di sinistra. Scrive Repubblica : “Un ex Procuratore aggiunto come Nello Rossi… aveva definito l’ipotesi di questo referendum un boomerang. Aveva detto che se il referendum passasse non ci potrebbero essere più arresti cautelari per furti e per rapine, per spaccio, per casi di stalking, o di ripetuta violenza sessuale, né tantomeno per maltrattamenti in famiglia, ma pure per reati fiscali o finanziari. Tant’è che Rossi scriveva così: “ …i potenziali autori di gravi delitti contro la pubblica amministrazione, contro l’economia, contro il patrimonio, contro la libertà personale e sessuale (purché non commessi con violenza) …saranno intangibili….”.
Occorre qualche precisazione. La prima è di tipo logico-linguistico: è sicuro il dottor Rossi che sia possibile commettere il reato di violenza sessuale senza esercitare violenza? Magari ha ragione lui, che è un giurista fine, ma forse no… Seconda precisazione. Il carcere, a norma di Costituzione, dovrebbe essere scontato dopo una condanna. Qui invece stiamo parlando di persone presunte innocenti. Dunque il carcere, in questi casi, è ammesso solo in situazioni eccezionali. A rigor di Costituzione. Il carcere preventivo non è una pena anticipata, come la gran parte dei giornalisti e dei magistrati ed ex magistrati pensano, ma solo una misura di sicurezza. Allora, perché dovrebbe essere usata contro chi è sospettato di un piccolo furto o contro i ragazzini che fanno piccolo spaccio? Prima bisogna processarli.
Per il grande spaccio, commesso dalla criminalità organizzata, invece, il referendum non cancella la possibilità di arresto. Né per le rapine a mano armata, né per i maltrattamenti (violenti) in famiglia, né, ovviamente, per la violenza sessuale. Per i reati finanziari sì, a meno che non ci sia il rischio di fuga o di inquinamento delle prove. E altrimenti perché si dovrebbe ricorrere alla pena anticipata? L’unico punto ambiguo riguarda lo stalking. ma anche in quel caso se ci sono minacce l’arresto è possibile.
Dunque? L’articolo di Repubblica è del tutto infondato. I ragionamenti del dottor Rossi anche. E in questa campagna elettorale vengono usate spessissimo informazioni false per sviare gli elettori. Specie da parte di ampi settori della magistratura e dei giornalisti ad essa associati.
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