Il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha lanciato accuse feroci contro il governo e la ministra Cartabia. Ha detto che governo e ministero non stanno facendo niente per contrastare la mafia, ha detto di sperare solo in nuove elezioni che promuovano un governo più vicino alla magistratura, e ha definito le misure pensate dalla ministra Cartabia “devastanti per i prossimi decenni”. Diciamo che ha superato anche Travaglio, il quale però fa il giornalista non è un rappresentate dello Stato.

La domanda ora è questa: il Csm interverrà per condannare queste dichiarazioni oggettivamente eversive del Procuratore e per controllare se le sue esternazioni sono compatibili con il ruolo che ricopre? Se invece il Csm non ha la forza o l’autonomia per bloccare il magistrato, si pone un altro problema: non sarà giunta l’ora di uniformarci agli altri paesi occidentali e mettere l’ufficio del Pm sotto il controllo del ministero?

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