Due detenuti evadono sfruttando più che un buco, una voragine nei controlli di sicurezza dell‘istituto penale minorile di Airola (Benevento), e la polizia penitenziaria, che si occupa, seppur tra mille difficoltà dovute soprattutto alla carenza di organico, di telecamere e di un ministero della Giustizia che prima promette e poi sparisce, del controllo all’interno delle carceri, pensa a fare paragoni con la fiction Rai ‘Mare Fuori‘.

Secondo una prima ricostruzione i due sono evasi poco dopo le 5 del mattino di giovedì 23 marzo, avrebbero sradicato una porta e scavalcato una finestra al piano terra dell’istituto per poi uscire senza grossi problemi dal passo carraio che non era presidiato in quel momento. “Insomma mentre in televisione impazza la fiction ‘Mare fuori’, la realtà ci racconta di detenuti fuori ma che dovrebbero stare dentro” sbotta Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato Uilpa della Polizia penitenziaria.

I due detenuti, entrambi 22enni (uno della provincia di Caserta, l’altro di Napoli), stavano scontando una condanna per reati contro il patrimonio. Da tempo sindacati di polizia penitenziaria e il garante campano Samuele Ciambriello denunciano “le carenze e le criticità del sistema penale minorile. In particolar modo – sottolineano Ciro Auricchio e Eugenio Ferrandino, segretari regionali, rispettivamente dell’Uspp e dell’Uil – abbiamo denunciato le carenze strutturali dell’istituto airolese per le quali è stata deliberata la completa ristrutturazione. Ancora una volta chiediamo che i detenuti maggiorenni scontino la pena non nel circuito penale minorile ma in quello ordinario per adulti”. Come se il problema fosse l’età, 22 anni, dei due detenuti…

“E’ notorio da tempo, è stato denunciato da più riprese e in diversi modi, che la struttura conventuale del carcere minorile di Airola è una struttura friabile, vetusta, che ha bisogno di lavori di ristrutturazione” ricorda Ciambriello che aggiunge: “Non è la prima volta che c’è un’evasione. La direzione del carcere, il comandante e io stesso da mesi abbiamo denunciato la mancanza all’interno della struttura di un sistema di videosorveglianza in tempo reale. Nel carcere non c’è un addetto alla sala regia. In nottata c’erano 4 agenti di cui uno addetto alla portineria. E’ chiaro che c’è il rischio che i tanti progetti di inclusione sociale sul territorio e iniziative lodevoli all’interno della struttura possono essere vanificate da tali episodi come risulta da stigmatizzare chi pensa di utilizzare tali episodi per chiudere il carcere ed iniziare i lavori di ristrutturazione”.

I due evasi hanno incontrato recentemente il garante Ciambriello: “Ho parlato con loro, una precarietà sociale, affettiva e familiare li ha condizionati, certo una vita difficile non può essere né una colpa né un alibi ma richiamano comunque alla responsabilità più soggetti e più istituzioni”.

Sull’evasione è intervenuto anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: “L’evasione, avvenuta nelle prime ore di oggi dall’Ipm beneventano, conferma la necessità di ripensare le modalità di esecuzione della pena e del trattamento dei detenuti minorenni e giovani adulti, riservando una particolare attenzione al tema del personale di sorveglianza – sottolinea Ostellari – Auspico che i due evasi possano presto rientrare nell’Istituto, come già accaduto in occasione di precedenti allontanamenti. Per raggiungere questo obiettivo le Forze di Polizia e le competenti autorità sono al lavoro”. Secca la replica di Ciambriello: “Però aesso nessuna controriforma sul sistema penale minorile tornando a limitare a 21 anni l’età (anziché 25 attuali) dei detenuti che possono scontare la pena negli IPM. Certo in alcuni istituti minorili, dove ci sono state le recenti evasioni, c’è stata una devastante combinazione di carenza strutturale, mancanza di personale e direttori stabili”.

Redazione

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