A Mario Draghi fuori dai giochi nessuno ci può pensare, nessuno ci vuole credere. A partire dalla cosiddetta agenda Draghi sventolata da un partito o da un altro, il “nonno al servizio delle istituzioni”, Presidente del Consiglio uscente dopo la crisi di governo che ha portato alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre, continua a essere corteggiato. L’ultimo in ordine di tempo sarebbe stato Emmanuel Macron, Presidente della Francia, che lo vorrebbe a capo della NATO.

D’altronde, quando Draghi ha ricevuto a New York il World Statesman Award, l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger aveva accennato nel suo discorso al fatto che “ogni volta che Draghi ha lasciato un incarico è sempre stata una pausa, e mai un ritiro permanente”. Alzata di sopracciglia di Draghi, sorpreso, ilarità nel suo sorriso, una breve risata nella platea. Da mesi Draghi sostiene però che non mira a nuove cariche politiche e istituzionali e fonti vicine a Palazzo Chigi ribadiscono puntualmente il concetto. Nella cena che terrà oggi all’Eliseo Macron potrebbe comunque avanzare la proposta.

Che sarebbe quella di prendere a giugno il posto di segretario generale Jens Stoltenberg a capo dell’Alleanza Atlantica. Sarebbe un ruolo delicato e di altissimo livello soprattutto in tempi di tensioni ed escalation bellica e nucleare per via della guerra in Ucraina scatenata dall’invasione russa e dall’impegno dell’Occidente e dei Paesi Europei a sostenere Kiev. Con Draghi a Palazzo Chigi l’Italia ha sostenuto dal primo momento l’Ucraina, anche con l’invio di armi deciso tramite cinque decreti.

Macron incontrerà inoltre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Roma durante l’evento di Sant’Egidio per la pace in programma per il 23 e il 24 ottobre. Per quella data Meloni potrebbe aver già ricevuto l’incarico di formare un nuovo governo. Se il rapporto Macron-Draghi è stato cordiale e coeso, non è detto che lo stesso sarà con il verosimile arrivo a Palazzo Chigi della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: soprattutto a causa delle dichiarazioni della prima ministra francese Borne sulle elezioni italiane in cui aveva fatto riferimento a una sorveglianza speciale sui diritti civili e all’Ungheria e alla Polonia.

Il retroscena del quotidiano Repubblica sulla proposta del Presidente francese segnala inoltre una possibilità per l’ex numero uno della Banca Centrale Europea, di arrivare di nuovo ai vertici dell’Europa: il voto per il Parlamento Europeo di Bruxelles è vicino e presto si dovrà assegnare anche la poltrona di presidente della Commissione Europea. Chissà. Fonti di Palazzo Chigi però hanno spiegato all’AdnKronos che la cena con Macron è “un gesto di attenzione, di grande cortesia” alla fine di 20 mesi di collaborazione durante i quali i due leader avevano anche firmato il Trattato del Quirinale.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.