Il ritrovamento
Matteo Messina Denaro e quella pistola nascosta dietro il forno: “Me l’hanno portata dal Belgio, non risalirete a niente”

“La pistola me l’hanno portata dal Belgio venti anni fa, voi non potete risalire a niente”. Parlava così, Matteo Messina Denaro del suo revolver, Smith & Wesson” calibro 38 special, ritrovata in uno scompartimento segreto all’interno del suo covo a Campobello di Mazara.
Il ritrovamento
Le immagini della pistola e del luogo dove era nascosta sono state mostrate soltanto recentemente in un servizio RAI del TGR Sicilia, ma il suo ritrovamento risale a qualche giorno dopo l’arresto, avvenuto il 16 gennaio 2023. Si trovava dietro ad un pannello, sotto al forno della cucina, aveva 5 cartucce nel tamburo, e accanto ad essa c’era anche un sacchetto di pelle con 20 cartucce, un portadocumenti con alcuni pizzini chiuso con un elastico giallo. Come si evince dalle immagini, il reperto è stato catalogato: l’arma si trovava in perfetto stato, e nell’interrogatorio, avvenuto il 13 febbraio nel carcere dell’Aquila, il boss faceva sapere che il revolver era stato modificato.
La latitanza a casa
Messina Denaro ha vissuto buona parte della sua latitanza a casa sua, quei territori tra Trapani e Palermo che conosceva bene e dove poteva contare su una fitta rete di amicizie e fiancheggiatori che hanno messo a sua disposizione documenti, auto e moto, esami clinici e contatti nel mondo sanitario.
Indagando dopo il suo arresto è emerso perfino che era stato fermato ad un posto di blocco, sette anni fa, in provincia di Trapani senza essere riconosciuto dai carabinieri che controllarono il suo documento. “Dai verbali di quel giorno, tutto sembrava in regola”, ha raccontato il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, lo stesso magistrato che ha coordinato le indagini per l’arresto del mafioso avvenuto il 16 gennaio 2023.
Numerosi i dettagli sul suo trascorso rivelati nelle scorse settimane. Primo fra tutti il suo utilizzo dei social: il boss si spacciava per dott. Averna chirurgo, laureato all’Università Bocconi di Milano e ovviamente single. Tramite i suoi profili social contattava donne con cui poi si sarebbe incontrato. La foto profilo scelta è quella di un cagnolino bianco con un fazzoletto blu al collo. Su Facebook aveva cinque amici in totale nel profilo, ma molte pagine seguite, tra cui locali e ristoranti di Campobello di Mazara. Un profilo chiuso, senza possibilità di vedere se e cosa pubblicava.
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