I revisori dei conti hanno relazionato per più di due ore. Quella che si è tenuta mercoledì è stata una delle sedute del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli più tese e più cariche del peso che in questi giorni sta assumendo il caso del maxi-debito di un milione e centomila euro che l’ente forense ha nei confronti di Erario e Inps per tasse e contributi non pagati. Si tratta di una situazione andata avanti per anni, addirittura dal 2018. Secondo i revisori dei conti, in particolar modo nel periodo a cavallo tra il 2011 e il 2018.

Ma è tutto ancora in fase di verifica e di accertamento. La categoria forense napoletana in questo momento è divisa sulle posizioni e sulle opinioni da avere rispetto all’accaduto e nei confronti dei vertici dell’ordine professionale: c’è chi li ritiene responsabili a prescindere e prima ancora che tutte le verifiche siano ultimate, chi ne chiede le dimissioni o il commissariamento e chi ha posizioni più caute preferendo aspettare che la vicenda sia tutta ricostruita prima di dare giudizi. Sta di fatto che proprio nel corso della seduta di mercoledì, un gruppo di consiglieri ha chiesto al presidente Tafuri, al tesoriere De Rosa e al segretario Napolitano di dimettersi. Una richiesta non accolta dai diretti interessati. Tafuri ha fatto sapere nel corso dell’assemblea che intende traghettare il Consiglio fino al termine della consiliatura, senza sottrarsi agli oneri del suo incarico.

Del resto non si ritiene responsabile, lo ha spiegato anche in una recente intervista al Riformista: non spettava a lui tenere la contabilità e il compito di verifica è stato comunque intralciato dal fatto che avvisi e cartelle esattoriali sarebbero stati puntualmente fatti sparire. Se non c’erano era impossibile verificare: è questo in estrema sintesi il pensiero di presidente e consiglieri, i quali hanno deciso di intervenire chiedendo (e ottenendo) subito un piano di rateizzo (si comincerà a pagare a inizi novembre) e poi avviando tutte le verifiche del caso. L’altro giorno il presidente Tafuri, espletati tutti i controlli in capo al suo ruolo, ha presentato un esposto in Procura, esposto che segue quello presentato sabato scorso da alcuni consiglieri di opposizione, i quali hanno segnalato la vicenda, appena se ne è avuta notizia, a Procura e Corte dei Conti.

Insomma, il clima è rovente. E ad infiammarlo ancor di più si aggiunge il caos delle pec, migliaia di mail inviate in questi giorni dall’Ordine forense napoletano a tutti gli avvocati che, dagli archivi, risultavano non in regola con i pagamenti. Il problema è che gli archivi non sono tutti perfettamente aggiornati e ad alcuni avvocati sono arrivate richieste di pagamento (pena la sospensione) anche per morosità di qualche decina di euro molto datate, addirittura risalenti al 1999. Di qui il caos.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).