L’incendio dura ormai da oltre 24 ore. A bruciare è la Riserva Naturale del Monte Catillo a Tivoli, con le fiamme che si sono pericolosamente avvicinate alle case. I Vigili del Fuoco, che da ieri mattina sono impegnati con le operazioni per domare il vasto rogo, hanno evacuato nella notte una trentina di persone (di cui 10 minori) della comunità don Bosco, la storica casa famiglia situata alle pendici del monte, e 25 famiglie residenti in tre palazzine. Moltissimi i cittadini in strada.

Due i fronti dell’incendio ancora attivi

Come riferito dai Vigili del Fuoco, 7 squadre e un canadair erano in azione alle 8:30 di questa mattina sui fronti ancora attivi, a Marcellina e a San Polo dei Cavalieri per le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza degli edifici. Nel pomeriggio di oggi hanno comunicato che stanno continuando gli interventi di 5 squadre, un canadair e 2 elicotteri coordinati da 2 DOS, Direttori delle Operazioni di Spegnimento del Corpo nazionale. A causa delle fiamme è stato interrotto anche il traffico ferroviario regionale.

Il rogo, scoppiato all’alba di ieri 12 agosto, è stato dapprima domato intorno alle 13 con l’intervento di mezzi aerei, per poi riprendere con violenza nel pomeriggio. Nella notte, intorno alle 2, è stato appunto necessario evacuare i residenti della zona, ma per fortuna non sono stati segnalati feriti. Insieme ai Vigili del Fuoco la protezione civile Volontari del Radiosoccorso, Gos e Volontari valle Aniene Associati. Un vero e proprio inferno, con pioggia di cenere dal cielo e aria irrespirabile.

I danni del rogo

Le fiamme hanno distrutto un deposito di 70 mq adibito a magazzino, oltre a diversi ettari del “polmone verde” della cittadina. Un danno ambientale ingente e doloroso, come sottolineato ieri anche dal Fai: “Tutelare luoghi speciali richiede sacrificio, amore incondizionato, dedizione. E perderli così causa dolore e rabbia” si legge su un post pubblicato sulla pagina del Parco di Villa Gregoriana su Facebook. “Siamo vicini a tutti gli uomini ed alle donne che in questo momento sono impegnati nelle operazioni di spegnimento ed a coloro che tutti i giorni dedicano la loro vita per proteggere queste aree dal valore inestimabile”.

Le lingue di fuoco erano visibili fino ai Castelli romani e da tutti i comuni limitrofi, secondo quanto riferito dalla Protezione Civile Anvvfc di Vicovaro. Una ferita immensa per l’ambiente ma anche per i residenti della zona, costretti a vedere la distruzione di un luogo molto amato e definito “incantevole”. Intanto sono in corso le indagini per accertare il possibile gesto doloso.

Zingaretti decreta stato di calamità naturale

Il presidente della Regione Lazio Zingaretti ha decretato sempre nella giornata di oggi lo stato di calamità naturale per tutto il territorio regionale a causa proprio del violento incendio di Tivoli e di quello che ha interessato Fara in Sabina, nel Reatino. L’ordinanza pone così il Lazio in status di “massima allerta“, dal momento che in entrambi i fronti di fuoco l’emergenza non è ancora terminata.

Legambiente Lazio ha lanciato un appello, rivolgendosi ai cittadini, ma anche ai Comuni e alla Regione in vista del 15 agosto, in modo da monitorare il rispetto delle regole: “Ferragosto senza brace perché sulla graticola ci siamo noi! Le fiamme salgono e divorano il territorio, chiediamo ai cittadini di rinunciare ad accendere fuochi e barbecue che in questi giorni così caldi e siccitosi, con una folata di vento possono scatenare un inferno, soprattutto nelle zone verdi, nei boschi e nei parchi, assetati dalle temperature e dalla mancanza di pioggia” ha dichiarato Roberto Scacchi.

Redazione

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