Un anno e mezzo dopo l’insediamento a Palazzo Chigi, per Giorgia Meloni è arrivato il tempo di cambiare squadra. L’occasione è quella delle elezioni europee, che farà da pretesto ad una rivoluzione pensata da tempo per rinnovare l’immagine dell’esecutivo e nascondere sotto il tappeto i flop collezionati in questi mesi. Ci sarà dunque un corposo rimpasto, già discusso – secondo quanto riporta Repubblica –  con alcuni leader di partito, che porterà alla sostituzione di ben sette ministri.

Tra eventi esterni e una nuova fiducia

Un’operazione di tale portata passerà necessariamente per una nuova fiducia da parte delle Camere, scelta cruciale se i cambiamenti – come sembra – riguarderanno dicasteri importanti come la Giustizia o l’Economia. Ma oltre alla volontà politica, sarebbero altri i fattori da prendere in considerazione, che forzeranno la Premier a rivoluzionare la squadra. Parrebbe infatti che un ministro sarà destinato a diventare commissario europeo, tre i nomi papabili per il ruolo: Raffaele Fitto, Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso, mentre un altro evento probabile riguarda le dimissioni della ministra del Turismo, Daniela Santanché. In aggiunta, anche la nomina di due nuovi sottosegretari alla Cultura e all’Istruzione dopo l’addio di Sgarbi e Montaruli.

La Lega ai margini

Infine, anche se nessun ministro sarà candidato alle elezioni europee, tranne Antonio Tajani, è possibile che Meloni prenda in considerazione cambiamenti di squadra significativi dopo le elezioni soprattutto se Forza Italia dovesse superare la Lega alle urne: scenario che ribalterebbe gli equilibri della maggioranza, per buona pace di Matteo Salvini, sempre più ai margini del piano e ormai in rottura con la Premier.

Redazione

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