Mentre l’Ue rimarca il principio che “salvare vite in mare è un dovere morale e obbligo legale”, resta difficilissima la situazione di oltre mille migranti che da più di giorni aspettano in mare a bordo delle navi ong di poter sbarcare in un porto del Mediterraneo. E il meteo non è di aiuto: previste onde anche di 6 metri e un peggioramento generale. Ma la situazione resta stazionaria.

“Stiamo seguendo la situazione da vicino – ha spiegato Anitta Hipper, portavoce della Commissione Ue – Dalle informazioni che abbiamo ci sono tre navi con circa mille persone a bordo e che hanno chiesto uno sbarco sicuro. La Commissione non è coinvolta nelle operazioni di salvataggio in mare né nella definizione del luogo di sbarco. Tuttavia, ricordiamo che salvare vite in mare è un dovere morale e un obbligo legale di diritto internazionale degli Stati membri indipendentemente dalle circostanze”. E intanto quasi mille persone, tra cui donne e bambini, sulle navi Ocean Viking, Geo Barents e Humanity 1 sono sempre al largo della Sicilia, fuori dalle acque italiane, in attesa di un porto d’approdo.

La linea proposta dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è quella che i migranti che si trovano sulle navi delle Ong chiedano asilo agli stati di bandiera. Poi l’Italia concederà il porto sicuro per lo sbarco. Il braccio di ferro è iniziato con Germania e Norvegia che hanno rifiutato di farsi carico dei migranti. È la Francia a smuovere qualcosa. “Abbiamo detto all’Italia, e lo diciamo insieme alla Germania, che se quella nave umanitaria (Ocean Viking) verrà accolta in Italia, anche noi accoglieremo una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l’Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo di migranti”: lo ha detto il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, intervistato questa mattina da RMC-BFMTV.

“Ho incontrato il nuovo ministro dell’Interno italiano. Non dubitiamo che l’Italia rispetterà il diritto internazionale“, ha detto Darmanin, incalzato dalla stampa francese sulla situazione delle navi bloccate nel Mediterraneo. “Ma diciamo anche all’Italia che il problema della sua geografia, di essere dunque il Paese più vicino a questa nave, non significa che debba essere lasciata sola“. Il ministro di Parigi ha anche sottolineato che l’Italia fa una “grande parte di umanità”. “Non dubitiamo un solo istante che l’Italia, membro dell’Unione europea, che ha firmato tutte le convenzioni internazionali”, rispetti il diritto internazionale, ha ribadito Darmanin, che appena pochi giorni fa è stato in visita a Roma con il presidente, Emmanuel Macron.

Intanto la situazione è difficile nell’hotspot di Lampedusa dove sono 1.372 i migranti presenti, a fronte di 400 posti previsti. Per la mattinata, su disposizione della Prefettura di Agrigento, è stato disposto il trasferimento di 110 persone che giungeranno in serata, con il traghetto di linea, a Porto Empedocle. Ieri, a Lampedusa, con 7 diversi sbarchi sono giunti 251 Migranti. L’ultimo barchino è giunto poco prima di mezzanotte, dopo essere stato soccorso dalla Capitaneria, A bordo c’erano 28 persone, compresi due minorenni e sette donne, originari di Costa d’Avorio, Guinea e Camerun.

“Non ci siamo mai tirati indietro nel soccorrere. Decisamente sì se le persone stanno male e c’è bisogno di aiuto non ci siamo mai tirati indietro. E quindi credo risponderà sia il ministro competente che il il Governo”. Ha risposto così la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli durante la trasmissione Agorà su Rai 3 alla domanda se bisogna soccorrere i Migranti a bordo di imbarcazioni in attesa di un porto sicuro visto le previsioni di maltempo per i prossimi giorni. Sui Migranti “il Governo italiano – ha sottolineato la ministra – ha intenzione di condividere con il resto dell’Europa anche questo importante impegno nel rispetto e nella tutela delle vite” e per evitare che ci siano altre tragedie come quelle a cui abbiamo assistito in questi anni.

Avatar photo

Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.