È un piano mobilità da più di 2,5 miliardi di euro quello presentato martedì 28 gennaio dal sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, e che ora verrà sottoposto al vaglio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Progetti destinati a cambiare il volto di diversi quartieri per cercare di invertire il rapporto tra centro e periferie, che vede ogni giorno entrare a Napoli ben cinque auto per una sola che ne esce. Flussi trasportistici la cui pressione è ormai insostenibile, con ovvie conseguenze in termini di qualità della vita, congestionamento, inquinamento, impatto sul sistema sanitario e attrattività della provincia napoletana per nuovi abitanti e/o imprese.

Rispetto ai piani presentati in precedenza (1997: Piano Comunale dei Trasporti; 2003: Piano delle Cento Stazioni), caratterizzati da una grande presenza di metropolitane/ferrovie sotterranee, le proposte inoltrate al MIT si contraddistinguono per un mix trasportistico. Per collegare i Comuni a ovest e ad est della città si punterà infatti su due linee in viadotto, le cosiddette “gronde”, che faranno da adduzione a esistenti assi metropolitani. La gronda ovest partirà dalla metropolitana EAV di Mugnano per arrivare alla stazione FS di Giugliano, passando per Qualiano e Villaricca (640 milioni di euro). A est invece il percorso è ancora da stabilire (217 milioni), ma incrocerà sicuramente il BRT (Bus Rapid Transit) che servirà Ponticelli, Barra, Botteghelle, San Giovanni e che è già finanziato con altri fondi.

Vi sono poi alcuni interventi mirati a completare/potenziare linee esistenti: la seconda uscita della metropolitana Materdei a servizio del quartiere Sanità (15 milioni) e quella della fermata Mostra (41 milioni), il prosieguo del tram verso la funicolare di Mergellina (20 milioni) e via Nazionale delle Puglie (15 milioni), il prolungamento del metrò Linea 6 in piazza San Luigi a Posillipo (170 milioni), con relativo deposito nell’area dei Campi Flegrei, e la nuova stazione Campegna (491 milioni), la quarta fermata della funicolare di Montesanto a servizio dell’area di San Martino e di viale Raffaello (45 milioni).

Si punta poi a servire il Museo di Capodimonte con un people mover sotterraneo, che parte dalla stazione metro Linea 1 Colli Aminei fino a Porta Piccola, con tre fermate intermedie su via Nicolardi, viale dei Pini, via Cardinale Prisco (360 milioni). Infine ben 343 milioni sono stati richiesti per 16 nuovi treni della Linea 6, 30 nuovi tram, 4 nuove funicolari, 40 filobus di nuova concezione per le linee BRT.

Avatar photo