"Non saranno permessi ritrovi in piazza e feste"
Natale, arriva l’apertura: “Spostamenti tra Regioni, possibili deroghe ma Capodanno a casa”

“Questo Natale dobbiamo fare lo sforzo di essere davvero il meno numerosi possibile. A tutti verrà chiesto di limitare il più possibile le persone che si riuniscono”. Così il sottosegretario del ministero della Salute Sandra Zampa ospite a ‘Otto e mezzo Sabato’ su La7.
“Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra regioni, ma ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili deroghe” aggiunge, lasciando quindi una porta aperta agli spostamenti.
A Capodanno, comunque, “non saranno permessi ritrovi in piazza e feste. A differenza di questa estate, non ci saranno deroghe perché non possiamo immaginare una terza ondata”.
Guai a scambiare i primi segnali incoraggianti che stanno arrivando negli ultimi giorni dal fronte dell’emergenza Covid-19 con uno scampato pericolo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lo sottolinea “con forza” perché, avvisa, “non siamo fuori” dalla sfida col virus, la partita è tutt’altro che finita. A rilanciare il messaggio ci pensa anche Paolo Gentiloni invitando tutti a “evitare equivoci”.
Il commissario all’Economia ricorda che la seconda ondata della pandemia in Europa “sembra aver raggiunto il suo picco”, e in alcuni paesi dove a inizio autunno era stata più grave, come Belgio, Spagna e Gran Bretagna, “appare in discesa”. Lo stesso, spiega, “potrebbe verificarsi nelle prossime settimane in altri paesi come Italia, Polonia, Francia e Svizzera”, sempre che appunto non si scambi il rallentamento della crescita dei contagi per uno scampato pericolo.Per Speranza “l’esito della battaglia è chiaro, non è in discussione”, il virus sarà sconfitto.
I primi segnali in controtendenza, tuttavia, “sono ancora del tutto insufficienti” per poter cantare vittoria. La pressione sui servizi sanitari continua ad essere pesante, i numeri del contagio restano molto alti, “dobbiamo tenere duro e resistere, bisogno continuare con grandissimo rigore e tenere ancora altissimo il livello di attenzione” ricorda quindi il ministro nel giorno in cui si registrano 34767 nuovi casi e 692 morti. E’ vero che “le misure messe in campo stanno dando i primi effetti”, ma solo quando l’Rt scenderà “ampiamente” sotto l’1 inizierà una fase diversa.Fase che certamente sarà agevolata dall’arrivo del vaccino.
“Solo la distribuzione dei vaccini ad almeno i due terzi della popolazione dovrebbe davvero sconfiggere la pandemia – ammette Gentiloni -, non abbassiamo la guardia”. In Italia, è l’auspicio di Speranza, la campagna di vaccinazione “si svilupperà sin dalla fine di gennaio quando appare in questo momento possibile avere a disposizione le primissime dosi” che saranno destinate alle categorie più esposte, a partire dai professionisti sanitari e dai più fragili, dalle Rsa, dagli anziani, “da chi rischia di più di perdere la vita davanti al virus”. “Non vi è dubbio che all’ordine del giorno ci sarà una campagna di vaccinazione nel Paese senza precedenti – annuncia – e richiederà un impegno straordinario di tutte le energie in campo”. E questo perché “davanti ad una emergenza così il sistema paese deve rispondere unitariamente”, anche sul piano istituzionale “con una relazione corretta e proficua fra Stato, Regioni, Comuni e governo”.
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