No caro Ministro Lollobrigida, per quanto la magistratura sia certamente scomposta e ostile anche nei confronti di questo Governo (ma come dimenticare la sua invasione di campo persino ai tempi del Governo di Romano Prodi, quando arrestò la moglie di Clemente Mastella Ministro della Giustizia spiegando il capo della procura, un secondo dopo e in italiano incerto, di essere incompetente per territorio, e conducendo un processo che mai sarebbe dovuto nascere all’assoluzione di Sandra Lonardo Mastella, mentre il marito dovette far cadere Prodi), non direi proprio che siete gli eredi del Cavaliere.

Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi anzitutto perché i vostri padri in Parlamento agitavano il cappio contro Bettino Craxi che il Cavaliere ha sempre politicamente difeso, come ha fatto con gli altri partiti della prima repubblica decapitati da Mani Pulite, arrivando a candidare Giulio Andreotti alla Presidenza del Senato nel 2006.

Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi perché lei sa benissimo che tra di voi c’è chi ha esitato per anni a combattere la cultura forcaiola e del sospetto propugnata dal condannato Piercamillo Davigo e dai suoi sodali, ritenuti da alcuni di voi di destra e dunque da cercare di blandire anziché attaccare frontalmente come solo l’immenso coraggio di Silvio Berlusconi ha consentito lui di fare.

Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi perché la riforma della separazione delle carriere, scritta da Marcello Pera per Silvio Berlusconi (e per tutti gli italiani) nel 2001, ancora non viene da voi avanzata concretamente, e mentre il Cavaliere la brandiva, proprio uno dei vostri padri – Gianfranco Fini – se ne dissociava o faceva lo gnorri, come fece poi da Presidente della Camera in un audio rubato in cui non difendeva Berlusconi nemmeno da accuse infamanti e dimostratesi infondate, o come quando la (allora) vostra Giulia Bongiorno si vantava, in tandem con l’allora Presidente della Repubblica Napolitano, di aver mandato su un binario morto la sacrosanta riforma delle intercettazioni.

Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi perché il Cavaliere ne ha subite di ogni (basta chiedere al Direttore Responsabile di questo quotidiano che di Berlusconi è stato più volte difensore pubblico tanto da guadagnarsi due procedimenti intentatigli contro da altrettanti magistrati che vedono la critica come il fumo agli occhi, a proposito di abuso di diritto di querela e tolleranza). Le contestazioni, a volte comiche, a volte criminali, nei confronti di Silvio Berlusconi, sono andate oltre l’immaginabile, per cadenza, costanza, gravità dei teoremi farneticati, sputtanamento consumato a colpi di talk show quotidiani per 20 anni, a volte da cinque milioni di spettatori a puntata, con esibizione di un circo barnum composto dalla metà della stampa italiana più influente, opinionisti, sciacquette in cerca di visibilità, finti pentiti pataccari, e varie altre comparse, tutte impegnate a tratteggiare Berlusconi come mafioso, corruttore, mandante di stragi, corruttore di minorenni e quant’altro. È mancata solo un’inchiesta che lo indicasse come mandante dell’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle. Basta chiedere proprio a Daniela Santanchè, che ha passato anni a difenderlo pubblicamente da accuse risibili, che non servivano a fare giustizia di reati consumati, ma che dovevano servire, e sono serviti, a eroderne il consenso guadagnato nelle urne, mentre di voi non si sentiva chiara e forte la voce a sua difesa.

Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi perché la sua unica condanna è stata seguita da una confessione del relatore del collegio che in Cassazione lo ha condannato (dopo che in appello dei giudici erano riusciti a condannarlo da azionista senza fare altrettanto con l’amministratore, e facendo lettura contestuale delle motivazioni, roba che di solito ci mettono mesi anche a stendere quelle di una condanna per il furto di un motorino) beh quel giudice relatore, dicevo, è andato a confessargli: “Presidente, ti abbiamo fatto una porcata politica, ti chiedo scusa”.

Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi perché su alcuni segmenti dello spazza-corrotti proposto dai grillini contro le garanzie di noi italiani, avete esitato, e forse addirittura vi siete astenuti, mentre dai banchi di Forza Italia qualcuno gridava allo scandalo e proponeva invece di fare un decreto ‘spazzacazzate’ dei deliri grillini cui non vi siete mai opposti con la giusta fermezza.
Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi per tutti questi motivi di carattere giudiziario, e vi auguro di non diveltarlo mai, francamente; non lo siete perché siete stati insolitamente timidi mentre lui si batteva come un leone, dopo avervi portato al Governo e mentre mezza Italia vi considerava impresentabili, sbagliando, sia chiaro.

Non siete gli eredi di Silvio Berlusconi anche perché le aggressioni giudiziarie a carico di terzi, poi sacrosantamente finite in nulla ma che nemmeno dovevano vedere la luce, le avete cavalcate: Renzi e Boschi ne sanno qualcosa. Silvio Berlusconi non lo ha mai fatto. Anzi. Ma le dirò: non serve cercare di essere eredi di Silvio Berlusconi. Serve fare quelle riforme che impediscano che in Italia si vedano mai altri casi come quello di Silvio Berlusconi. Di cui dovreste conservare le idee, non lo status di martire della giustizia politicizzata che avete l’occasione di estirpare.

Se darete corpo alle idee che lui e solo lui ha tirato fuori, squarciando un conformismo dominante che ha rivelato per anni anche il vostro imbarazzo politico e culturale, e le metterete in pratica, allora sarete stati buoni politici. Sarebbe già moltissimo, senza scomodare l’eredità.

Valeria Cereleoni

Autore