A Giuseppe Conte e alla pattuglia parlamentare del Movimento 5 Stelle sarà venuto un colpo. A riaprire il dibattito sull’energia nucleare in Italia, idea vista come il fumo negli occhi dai grillini, è infatti il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, definito da Beppe Grillo “il supremo”, con la sua nomina al ministero da parte di Mario Draghi ritenuta “un successo” dei 5 Stelle.

Lo stesso Cingolani che nel suo intervento all’apertura della Scuola di formazione politica «Meritare l’Europa» a Ponte di Legno, organizzato dal ‘nemico’ dei pentastellati Matteo Renzi, apre al ritorno del nucleare contro “gli ambientalisti radical chic”.

Per il ministro il nucleare infatti non può più rappresentare un tabù, in particolare in questo momento storico in cui “si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante: ci sono Paesi che stanno investendo su questa tecnologia, non ancora matura, ma prossima a esserlo”.

Quindi l’avvertimento: “Nell’interesse dei nostri figli è vietato ideologizzare qualsiasi tipo di tecnologia. Stiamo ai numeri, quando saranno disponibili prenderemo le decisioni”.

Anche perché il mondo, ha sottolineato Cingolani, è “pieno” di “ambientalisti oltranzisti, ideologici, peggiori della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato”. Per questo l’obiettivo è quello di restare aperti “a un confronto non ideologico, che guardiate i numeri. Se non guardate i numeri rischiate di farvi male come mai successo in precedenza”.

“La transizione ecologica deve essere sostenibile – ha spiegato il ministro – sennò non si muore di inquinamento, ma di fame. Serve una transizione con la decarbonizzazione e il freno alla produzione di Co2, ma che dia tempo alla società di adeguarsi a queste trasformazioni. Non si può ridurre la Co2 chiudendo da domani le fabbriche di auto, mettendo sul lastrico milioni di famiglie”.

I RAPPORTI DETERORIATI CON I 5 STELLE – Le parole di Cingolani si inseriscono in un rapporto ormai deteriorato con il Movimento 5 Stelle, che pure tramite Grillo aveva rivendicato la sua nomina a ministro. Cingolani che da mesi è nel mirino degli ambientalisti per le sue idee su inceneritori e trivelle.

I malumori all’interno del M5S nei suoi confronti erano esplosi nelle chat e nelle riunioni, con tanto di richieste di sfiducia nei confronti del ministro, stoppate però dai vertici 5 Stelle.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia