È uno dei punti chiave del nuovo Dpcm firmato a notte inoltrata dal premier Giuseppe Conte. La questione della libertà di movimento segna infatti una delle differenze maggiori rispetto alle misure prese durante il lockdown a marzo, lasciando da lunedì fino al 24 novembre una certa libertà e facendo riferimento solo a “raccomandazioni”.

Nel Dpcm si legge infatti che, in merito ai trasporti, è “fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

Il decreto firmato da Conte mantiene quindi una certa genericità: nel documento scompare il riferimento ai movimenti fuori dal Comune di residenza/domicilio, consentendo di fatto lo spostamento tra Regioni, punto sul quale c’erano stati forti dubbi del Comitato tecnico scientifico, ascoltato alla fine del Governo.