Prima fumata bianca per l’oblio oncologico in Italia. Primo ok unanime dell’Aula della Camera alle norme per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 281 voti a favore e nessun contrario, e adesso passa in Senato. Introduce un “diritto all’oblio” per assicurare che alla guarigione clinica corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione, con riferimento all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché alle procedure di adozione di minori.

La proposta di legge, lanciata da Maria Elena Boschi di Italia Viva con l’obiettivo di approvazione prima della fine del 2023, è stata sottoscritta da parlamentari di diverse forze politiche sia di maggioranza che di opposizione tra cui Lorenzo Guerini del Pd, Cristina Rossello di Fi, Vanessa Cattoi della Lega, Dieter Steger delle Autonomie. “Oggi si conclude una prima importante tappa di un lavoro che viene da lontano, condiviso dentro e fuori dal Parlamento, che serve a dare una risposta concreta per la vita delle persone” dichiara Boschi, relatrice del provvedimento sull’oblio oncologico.

“Ci sono oltre un milione di persone che sono guarite da una malattia oncologica per la scienza, eppure hanno un trattamento diverso quando devono chiedere un mutuo per comprare casa, un prestito per acquistare un’auto o addirittura se vogliono essere padre e madre chiedendo l’adozione di un bambino. Una vera e propria ingiustizia che la nostra legislazione ha tollerato. Ora abbiamo la possibilità di fare un passo in avanti. Questa legge per ciascuno di noi ha un nome e un volto, perché ogni famiglia ha fatto esperienza di una malattia oncologica. Una legge che è una speranza, che conferma che dalle malattie oncologiche si guarisce e che si può ricominciare una vita senza il peso di uno stato che sembra porre ostacoli”. “È stato il primo atto che ho presentato in questa legislatura, con le firme dei colleghi di maggioranza e opposizione. Durante l’esame del provvedimento – sottolinea – abbiamo lavorato in piena sintonia e condivisione con tutti i gruppi, arrivando all’unanimità di consenso. Un segnale positivo che spero possa avere lo stesso esito al Senato affinché la legge sia approvata rapidamente. Tutti noi cerchiamo di lavorare nell’interesse dei cittadini, perché il compito di chi fa politica non è migliorare la propria vita, ma quella degli altri. Oggi possiamo dimostrarlo concretamente”, conclude.

Soddisfazione anche da parte dell’associazione italiana di Oncologia Medica (AIOM) e della relativa Fondazione che esprimono gratitudine alla Camera dei Deputati per l’approvazione del disegno di legge: “Plaudiamo all’approvazione del disegno di legge sul diritto all’Oblio oncologico da parte della Camera dei Deputati. E’ il primo passo fondamentale per la tutela di oltre un milione di persone in Italia, che hanno superato il tumore ma continuano a essere considerate malate dalla società, con discriminazioni nell’accesso a servizi come la stipula di assicurazioni e di mutui, difficolta’ nei processi di adozione e di assunzione sul lavoro. Ci auguriamo che quanto prima anche il Senato approvi la norma, perchè si tratta di una battaglia di civilta’, che vede da molto tempo in prima linea pazienti, societa’ scientifiche e Istituzioni”.

“Questa norma può porre il nostro Paese all’avanguardia in Europa nella tutela delle persone colpite dal cancro che hanno superato la malattia – afferma Saverio Cinieri, Presidente AIOM -. A differenza dei provvedimenti adottati in altri Paesi, il disegno di legge approvato dalla Camera prevede specifiche disposizioni che riguardano non solo la possibilità di accedere a servizi finanziari come mutui e assicurazioni, ma anche i contratti di lavoro e le adozioni. Dopo l’approvazione definitiva da parte del Senato, i guariti dal cancro non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare”.

“Oggi, grazie all’innovazione tecnologica e agli importanti risultati della ricerca scientifica, sono 3,6 milioni le persone che vivono in Italia dopo una diagnosi di tumore – spiega Giordano Beretta, Presidente di Fondazione AIOM -. Oltre un milione puo’ essere considerato guarito. Per questo e’ indispensabile permettere ai pazienti di godere di una vita libera e completa dopo la fine delle cure. Negli ultimi due anni, Fondazione AIOM ha lanciato una campagna informativa importante ed efficace, #iononsonoilmiotumore, che ha visto la realizzazione della prima guida sul tema, un portale web (dirittoallobliotumori.org), due camminate a Pescara e Modena e una forte campagna social per promuovere una raccolta firme che ha superato le 107mila adesioni. Il costante dialogo con le Istituzioni sta finalmente portando a un importante risultato, cioe’ all’approvazione finale della legge. Dopo 10 anni dal termine delle cure per le neoplasie dell’adulto e dopo 5 per quelle dell’eta’ pediatrica, i pazienti potranno essere ritenuti guariti non solo a livello clinico ma anche per la società”.

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