Aveva 35 anni ed era considerato, oltre che giornalista, anche un veterano di guerra. Perché Oleksandr Makhov, morto mercoledì 4 maggio a Izium, nella regione di Kharkiv, combatteva da anni contro la Russia. “Mi ha rubato la casa” raccontava in un’intervista a Coffee or Die, magazine che racconta storie di militari. Makhov era infatti originario di Luhansk, nel Donbass dove dal 2014 la guerra non è mai finita. Anche dopo il 24 febbraio, giorno dell’invasione russa in Ucraina, diceva: “La mia guerra privata non è finita e la mia casa è ancora sotto l’occupazione russa”.

Combatteva e lavorava per i canali televisivi Ukraina e Ukraina 24. Appena è stato possibile (già a fine febbraio), si è unito all’esercito dopo l’invasione delle truppe di Putin. Nelle ultime settimane si trovava nella regione di Kharkiv e negli ultimi giorni da Izium aveva commentato, mostrando una foto, le devastazioni provocate dai russi. “Ecco come appare la terra ucraina dopo gli attacchi russi. Laggiù ci sono combattenti ucraini. Sotto Izyum, un’unità delle forze armate ha respinto un assalto dell’esercito russo. Stiamo combattendo con il nostro Paese. Per la nostra casa. Credi nelle Forze Armate”.

Makhov appartiene alla riserva operativa 1 dell’Ucraina, la prima ondata di riservisti militari pronti a essere richiamati in servizio in caso di necessità. E così è stato. Lui stesso aveva più volte spiegato di avere pronta una “valigia da veterano” con tutta la sua attrezzatura.

Con l’uccisione di Makhov sono ad oggi almeno 24 i giornalisti che hanno perso la vita dall’inizio della guerra.

 

 

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.