Sarebbe durata solo pochi giorni la tregua dopo l’orribile omicidio di Andrea Covelli, il 27enne torturato, ucciso e ritrovato cadavere due giorni e mezzo dopo la scomparsa. Dopo giorno di calma apparente, con armi e scooter tenuti a freno, a Pianura è di nuovo allarme stese anche se per il momento non risultano riscontri da parte delle forze dell’ordine. A segnalarlo i residenti di via Torricelli, secondo cui nella tarda serata di lunedì 4 luglio ignoti avrebbero esploso numerosi colpi d’arma da fuoco nella zona delle case popolari.

Almeno dieci segnala più di una persona al Riformista anche se nessuna telefonata è arrivata a polizia e carabinieri. Un cortocircuito che si verifica sempre più spesso e che testimonia da una parte la quasi totale assuefazione dei residenti a quanto sta accadendo da mesi in via Torricelli, dall’altra l’atteggiamento omertoso e di poca fiducia nelle autorità.

Un raid intimidatorio che sarebbe avvenuto poche ore dopo i controlli delle forze dell’ordine nella zona di via Napoli e in quella di via Torricelli. Tra le 22 e le 23 l’orario in cui è entrato in azione un commando armato, probabilmente a bordo di scooter e legato al “clan della spazzatura” di via Napoli (Esposito-Marsicano-Calone), per lanciare il solito messaggio intimidatorio al gruppo Carillo-Perfetto che nella zona gestisce diverse case di spaccio. Ed è proprio in una di queste abitazioni che, poche ore prima del raid armato, la polizia ha effettuato dei controlli mirati dopo aver perquisito in strada un giovane considerato vicino ai gestori delle piazze di droga. Resta il giallo degli spari, avvertiti da più di un residente ma non segnalati a chi di dovere.

Intanto verrà effettuato nelle prossime ore l’esame autoptico sul corpo di Andrea Covelli, ritrovato intorno alle 19 del primo luglio scorso nella Selva di Pianura. E nelle prossime ore il questore di Napoli Alessandro Giuliano si pronuncerà sui funerali del giovane incensurato: saranno pubblici o verrà consentita solo la benedizione della salma al cimitero?

Andrea non era ritenuto organico a nessun clan della zona. Lavorava in un autolavaggio e si arrangiava con altri impieghi occasionali. L’ipotesi vendetta trasversale è stata avanzata dagli investigatori per i legami che il fratello minore, Antonio, ha avuto con il gruppo Carillo-Perfetto. Anche le modalità in cui è maturato l’omicidio fanno propendere in queste direzione: Covelli è stato intercettato in strada e portavo via, con il suo benestare (probabilmente perché minacciato), da due uomini.

Una volta arrivato da Soccavo a Pianura, è stato condotto nella zona compresa tra via Napoli e via Monti, a ridosso della collina dei Camaldoli, e prima picchiato e successivamente giustiziato con colpi d’arma da fuoco anche alla testa. In un secondo momento il suo cadavere è stato scaricato nella Selva che si trova alla fine di via Pignatiello e ritrovato dopo alcune ore grazie a una soffiata arrivata alla polizia.

 

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.