“Non ce la ‘beviamo‘ più la storia che nessuno sa niente, che nessuno ha visto niente. Siete anche voi complici di un crudele omicidio sapendo e non parlando, aiutatemi”. Non si dà pace Anna Grimaldi e a quattro mesi e mezzo di distanza da quel maledetto 20 agosto 2021 continua a chiedere giustizia per la morte del figlio Antonio Zarra, 26 anni, barbaramente ucciso a Pianura, periferia occidentale di Napoli, dopo essere stato travolto da una pioggia di piombo, ben 10 proiettili, sette dei quali andati a segno.

E lo fa con una nuova lettera inviata alla posta della pagina “Pianura e Dintorni“. Anna questa volta si rivolge anche agli amici del figlio: “Aiutatemi per poter dare giustizia a mio figlio, ve lo chiedo per favore, qualsiasi cosa anche innocua può essere una svolta per venire a conoscenza di qualcosa in più. Visto che per ora è tutto un lungo silenzio”. Una richiesta esplicita in un contesto dove regna l’omertà e la scarsa fiducia nell’operato delle forze dell’ordine.

Un omicidio efferato, barbaro, cruento. ‘Tonino’ aveva appena accompagnato a casa la compagna con il figlioletto di due anni, stava andando a parcheggiare l’auto quando ha incontrato sulla sua strada, in via Jacopo Carrucci, i due killer, poi fuggiti a piedi nelle traverse adiacenti dopo averlo crivellato di colpi. Il 26enne, che, stando al racconto di familiari e amici, nelle settimane successive avrebbe dovuto trasferirsi a Roma per lavorare come guardia giurata, è stato trovato agonizzante nella sua smart bianca. Soccorso e trasportato all’ospedale San Paolo, è deceduto poco dopo in seguito alle gravi ferite riportate.

Tonino è uno dei giovani ‘caduti’ in questi mesi a Napoli per mano della criminalità organizzata o presunta tale. Vittima di logiche perverse che da Pianura a Fuorigrotta (dopo nelle prime ore del 2022 si è già consumato un nuovo agguato mortale), da Ponticelli a Secondigliano (per fermarsi solo alla città di Napoli, per la provincia basta ricordare il caso di Antonio Natale a Caivano) ha portato a una vera e propria escalation di omicidi, passati in secondo piano nell’opinione pubblica.

Zarra aveva dei precedenti per droga datati ma da diversi anni aveva messo la testa a posto. Per un periodo inoltre ha lavorato nella pizzeria di famiglia. Potrebbe aver pagato amicizie pericolose, borderline, di coetanei in odore di malavita o già contigui ad essa. E proprio a loro che la signora Anna si rivolge. A quegli amici che probabilmente sanno qualcosa di quanto accaduto al 26enne la notte del 20 agosto. Un appello nella speranza che qualcosa si smuova quanto prima e indirizzi nelle indagini i carabinieri della Compagnia di Bagnoli. L’omicidio è avvenuto in una zona, così come ce ne sono ancora tante a Napoli e provincia, sprovvista di telecamere di videosorveglianza.

Ecco la lettera integrale:

Ed è passato anche Natale, ora verrà smontato tutto, luci, gli addobbi e tutto ciò che ne fa parte… E’ arrivato un nuovo anno, ed io sono ancora ferma a quella maledetta notte del 20 agosto 2021, dove hanno portato via la parte migliore di me, mio figlio. Sto ancora attendendo la mia dose di giustizia, per ritornare ad avere un po’, ma poco, di pace interiore… perché senza un figlio una madre che vita potrà avere mai? Che pace mai potrà ritrovare? Che Natale più sarà? Un nuovo anno che inizia a fare?

Io chiedo giustizia, giustizia per mio figlio, per quello che successo, per come è successo… per il dolore grande che hanno causato. Tanta cattiveria, troppa. Un accanirsi così tanto, perché? Voglio giustizia per la mia famiglia, per mio figlio, per me, non mi arrendo e mai lo farò. Anche senza forze, con le lacrime che scendono e i mesi che trascorrono così senza senso, anche senza più stimoli, senza niente. Io non mi arrendo fino a quando non saprò tutta la verità, fino a quando non pagheranno per la morte di mio figlio, di un ragazzo di 26 anni, un padre di un meraviglioso angioletto, che ora sarà costretto a vivere senza il suo papi.

Mio figlio chi lo conosce, chi l’ha conosciuto sa che persona era, buona, educata, generosa. Forse è la troppa bontà che l’ha fregato! Non si meritava tutto questo e mi sembra surreale che dopo 4 mesi e mezzo ancora non si sappia niente, ancora tutto tace, non ci sono risvolti in questa storia, non ci sono passi avanti, non si sa nulla. Quello che mi ostino a dire e ridire è sempre la stessa cosa: cosa avrà fatto mai mio figlio? Cosa ha fatto? Che sbaglio abbia mai potuto fare? Per me è assurdo che un bravo ragazzo, buono come mio figlio sia morto in questa maniera, in mano a questi assassini. E non si sappia ancora chi sono e perché l’hanno fatto.

Chiedo a voi tutti con il cuore in mano, da una mamma logorata dal dolore: se sapete qualcosa, una minima cosa, se avete visto, sentito, qualsiasi cosa che possa essere utile, aiutatemi… Aiutatemi per poter dare giustizia a mio figlio, ve lo chiedo per favore, qualsiasi cosa anche innocua può essere una svolta per venire a conoscenza di qualcosa in più. Visto che per ora è tutto un lungo silenzio. Non ce la “beviamo” più la storia che nessuno sa niente, che nessuno ha visto niente. Siete anche voi complici di un crudele omicidio sapendo e non parlando, aiutatemi. Noi stiamo aspettando e non ci arrendiamo. E sono pronta ad urlarlo a tutto il mondo se è necessario. Io sono ancora qua, male, ma sono ancora qua e non mi arrendo. Giustizia per mio figlio Tonino Zarra, il mio amore per sempre.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.