Una battaglia politico-giudiziaria infinita. È quella in corso tra la Provincia autonoma di Trento, guidata dal presidente Maurizio Fugatti, e i giudici del Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento.

Oggetto del contendere è il destino dell’orsa JJ4, l’animale considerato responsabile della morte del runner 26enne Andrea Papi, aggredito e ucciso nei boschi di Caldes, in valle di Sole.

Questa mattina il Tar, in sede monocratica, ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni animaliste Enpa, Leidaa e Oipa e sospeso ancora una volta l’abbattimento dell’orsa, attualmente detenuta nel centro faunistico del Casteller.

Fino alla data della prossima udienza collegiale, prevista il 25 maggio, la Provincia non potrà dunque procedere all’abbattimento disposto con una seconda ordinanza firmata da Fugatti lo scorso 27 aprile, provvedimento bis dato che un prima ordinanza di simile contenuto era stata già sospesa dallo stesso Tribunale.

Ordinanza bis resa ancora più paradossale dalla sospensione già contenuta al suo interno. Tra i passaggi si leggeva infatti che la soppressione di JJ4 era “sospesa fino all’11 maggio 2023, quando verrà, innanzi al Trga di Trento, la trattazione collegiale dell’incidente cautelare relativo alle proprie ordinanze contingibili e urgenti”, anche se allo stesso tempo la soppressione dell’animale dovrà essere eseguita “al più presto pervenuti gli esiti dell’incidente cautelare di cui sopra”.

Secondo quanto riferisce l’Agi, il Tar di Trento presieduto da Fulvio Rocco in merito al trasferimento dell’orsa ha citato il parere dell’Ispra reso in data 20 aprile 2023 e sul decreto odierno ha scritto: “Risulta in sé ammissibile e, dunque, posta su di un piano di perfetta concorrenza con quella dell’abbattimento“. Dunque secondo il Tribunale amminsitrativo il trasferimento dell’orsa è praticabile a differenza di quanto riportato dalla Provincia di Trento che lo aveva indicato “impraticabile“. Inoltre, il Tar, in tema di trasferimento, sostiene che nel decreto del governatore Fugatti del 28 aprile non c’è riscontro “di accertamenti istruttori compiuti al riguardo

Dura la reazione di Fugatti alla nuova sospensione biposta dal Tar. “Non nascondiamo la nostra sorpresa, che è la sorpresa della comunità trentina: attraverso la documentazione fornita al Tar credevamo di aver superato le perplessità del giudice, ma evidentemente così non è stato”, ha commentato il presidente della Provincia autonoma.

Redazione

Autore