Mancano i pareri del Mef
Pantano Milleproroghe, cercasi quadra su rottamazione cartelle esattoriali e altri 200 dei 320 emendamenti “segnalati”
Sulla Rai le opposizioni vanno all’attacco e Forza Italia frena: “La Vigilanza non si convoca a vuoto”

Governo e maggioranza alle prese con il Milleproroghe, bloccato in Commissione Affari Costituzionali del Senato dove i lavori per votare i 300 emendamenti sono in stallo per mancanza dei pareri del Mef, che ancora non sono pervenuti. Lo ribadisce il Presidente della Commissione, il senatore meloniano Alberto Balboni che chiarisce: “La commissione deve votare i 300 emendamenti segnalati e per votarli deve avere i pareri. Poi quelli approvati dovranno andare in Commissione Bilancio che dovrà esaminarli a sua volta e avrà bisogno di tempo. Il Mef ha gli emendamenti da martedì scorso e non ci ha ancora mandato un solo parere”. Il rischio di andare in aula il 13 febbraio senza le modifiche e senza il relatore della Commissione è quello che possa decadere insieme a tutti gli emendamenti anche quello sulla rottamazione quater, su cui pressa la Lega.
Ma i ritardi del Mef stanno alzando i toni della tensione su tutta la maggioranza, con Lega e Forza Italia che non intendono cedere sul punto della rottamazione. Il Carroccio è pronto a presentare, depositandola in Senato a prima firma Romeo, cosi ha annunciato il Senatore Borghi, invocando la necessità di “ripristinare il buonsenso”. Per gli azzurri già autori della richiesta di riapertura dei termini della rottamazione delle cartelle per gli anni che vanno dal 2020 al 2024. Sulla linea della proposta depositata a dicembre alla Camera. Il leader del carroccio e Vicepremier Salvini non ha dubbi per “la Lega la priorità è la rottamazione delle cartelle”, e bocciando seppur con parole morbide il concordato del Viceministro Leo, che per il Ministro dei Trasporti “non è stato risolutivo”. Lo stesso Leo è intervenuto facendo intuire con cautela che il tema di una nuova rottamazione non è esclusa. Ma avvertendo che “il problema è il magazzino fiscale”, che per il numero due di via xx settembre è destinato a salire, per questo aggiunge” bisogna fare un’operazione verità”, per capire lo stato dei carichi e dunque quanti “possono dar corso alla rottamazione”.
La materia è incandescente perché tocca e non parzialmente i tasti sensibili dell’elettorato di centrodestra, che sul tema ha le idee molto chiare, talvolta più dei propri rappresentanti. L’ultima opzione sul tavolo era quella di trovare una quadra su alcuni emendamenti circa 200 rispetto ai 320 segnalati, di comune accordo tra maggioranza e opposizioni. La data fatidica è quella del 13 febbraio quando il Decreto Milleproroghe arriverà in aula, con o senza le modifiche, ponendo la maggioranza in una posizione di difficoltà, e spingendo il governo a porre la fiducia, stroncando la discussione. Anche sulla Rai c’è tensione.
La presidente della commissione di Vigilanza Barbara Floridia prova a far ripartire l’attività della bicamerale con una convocazione straordinaria, chiesta in una lettera da tutti i partiti di opposizione che denunciano l’insostenibilità dello stallo dell’organo parlamentare. È una possibilità prevista dal regolamento, che consente di programmare una riunione anche senza l’avallo della maggioranza e che la minoranza vuole sfruttare per provare a smuovere le acque e andare avanti con l’attività ordinaria anche in mancanza di un accordo sulla presidenza della Rai.
Da Forza Italia arriva però un nuovo stop. «Se non c’è la presidenza Rai, che per noi è l’argomento principale, non c’è altro», avverte il capogruppo azzurro in Commissione Roberto Rosso. Secondo i partiti d’opposizione «la situazione di stallo totale in cui la commissione di Vigilanza versa da oltre quattro mesi a causa del ricatto imposto dalla maggioranza, che pretende che le opposizioni votino come presidente della Rai la loro candidata e impedisce a una istituzione di garanzia di svolgere ogni sua attività, non può proseguire oltre».
La riunione potrebbe essere convocata la prossima settimana, ma, con più probabilità, subito dopo il Festival di Sanremo, dal quale emergeranno presumibilmente temi da affrontare. L’assenza della maggioranza, che si ripeterà in assenza di sviluppi nella trattativa sul presidente Rai, non dovrebbe impedire lo svolgimento del dibattito, che può aver luogo anche in assenza del numero legale. Non è, invece, consentito procedere con alcuna votazione. All’ordine del giorno potrebbero esserci approfondimenti sulla circolare aziendale che coinvolge anche Report.
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