Cosa succede ai piani alti dell’intelligence? I vertici del Dis sono stati appena rinnovati ma non si attenua la tensione tra Palazzo Chigi, Aisi e Aise, e tra i leader della maggioranza e i diversi generali tra cui si dividono le fazioni uscite allo scoperto nella guerra dei Servizi. Abedini-Sala, Almasri, Paragon.

Caputi nel mirino e Palazzo Chigi imbestialito

La collaborazione tra Paragon solutions (azienda israeliana gestita da un fondo americano) ed il governo italiano è stata interrotta perché il fornitore ha verificato che lo spyware non era stato utilizzato correttamente solo per spiare criminali e terroristi ma anche giornalisti e attivisti politici. Non passa giorno senza la sua croce e aver saputo che “ignoti” avevano messo nel mirino Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. O meglio: che ha fatto imbestialire la Presidenza del Consiglio.

I chiarimenti e l’esposto

Così, mentre la politica chiede a gran voce chiarimenti sul caso del software israeliano, la pubblicazione di informative d’intelligence sul quotidiano Il Domani diventa oggetto di un esposto che ieri sera è stato presentato dal Dis alla procura di Perugia. Nel documento sarebbe stata segnalata l’ipotesi di violazione dell’articolo 42, comma 8 della legge 124 del 2007: la procura di Roma in qualità di destinataria delle informative riservate avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l’indebita diffusione. Il tarlo che qualcuno dall’interno degli organismi stia remando contro il governo – sovraesponendo troppe informazioni riservate – sembra ormai far breccia nella testa di Meloni e non solo.

Le parole di Salvini

Matteo Salvini a metà mattina lo dice con nettezza: «Auspico un momento di chiarezza in quelli che paiono regolamenti di conti all’interno dei servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la democrazia del Paese è fondamentale: che ci siano paginate quotidiane dove agenti segreti attaccano altri agenti segreti, invece di difendere l’interesse nazionale, questo sì è preoccupante». La sensazione è che, presi da dinamiche interne, l’operatività di vigilanza preventiva dei nostri servizi sia andata in tilt. Non accennano a chiudersi le polemiche sul caso Almasri, che era atterrato a Fiumicino prima di volare a Londra, una settimana prima del mandato di arresto della Cpi.

Il clima di sfiducia che interessa i Servizi

I servizi di intelligence – che non ne potevano certo ignorare il ruolo, né il grado – lo avevano segnalato? Dato il contropiede lamentato dal Viminale, parrebbe di no. E lo scandalo Paragon sembra acuire il clima di sfiducia che interessa i Servizi. Il software Graphite sarebbe stato in uso, dichiarano i titolari israeliani, a “una forza di polizia e a una organizzazione di intelligence italiana” e avrebbe messo sotto osservazione i telefoni di giornalisti e attivisti. Il senatore Marco Lombardo, di Azione, denuncia una vicenda «dai contorni inquietanti. ? Chi tra le agenzie di intelligence e dipartimenti del governo ha dato ordine di utilizzare lo spyware su queste persone?». «Si rende indispensabile un’audizione del sottosegretario Mantovano al Copasir. chiediamo che il Governo faccia sapere quale corpo di polizia usa questo software, chi lo ha comprato e quando», dichiara il senatore di IV Enrico Borghi, membro del Copasir. Tutte le opposizioni, da Elly Schlein a Avs, da Giuseppe Conte a+Europa chiedono a gran voce al governo di riferire in aula.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.